L’area è attentamente presidiata da parte del personale forestale
La scorsa notte, sui monti della val di San Valentino, nel territorio di Porte di Rendena, l’orso M49 è stato catturato dal personale del Corpo Forestale Trentino in applicazione dell’ordinanza del presidente delle Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, del 1° luglio scorso. Portato nell’area faunistica del Casteller, a Trento Sud, dove è giunto poco dopo le ore 3.00, l’orso è tuttavia riuscito a scavalcare le molteplici recinzioni, anche elettrificate, alle prime luci dell’alba, e ad addentrarsi nel bosco. Sul posto sono giunti il presidente Fugatti, l’assessore all’agricoltura, foreste e caccia Giulia Zanotelli e l’assessore all’ambiente Mario Tonina. Attualmente l'area è presidiata da personale del corpo forestale, anche con l’ausilio di cani. “Si è verificato un evento assolutamente anomalo, non previsto dai tecnici dell’Ispra e dagli altri esperti che avevano certificato l’area del Casteller, che non ha eguali in Italia per condizioni di sicurezza. – ha detto Fugatti - Tutto ciò rende giustizia delle preoccupazioni che avevamo espresso circa la pericolosità di questo esemplare e delle misure che avevamo deciso di assumere. A maggior ragione, a questo punto, ogni tipo di intervento per garantire la pubblica sicurezza non potrà che essere considerato assolutamente opportuno e legittimo. Nel frattempo abbiamo avvisato dell’accaduto il ministro, che ha manifestato a sua volta sorpresa per una circostanza che non ha, a quanto ci risulta, altri precedenti”.
La cattura di M49, orso dal comportamento problematico, che si era reso protagonista nelle scorse settimane di numerosi attacchi ai danni degli allevamenti e degli alpeggi nell’area del Brenta, è avvenuta verso le ore 22.30 sui monti della val di San Valentino, mediante una delle trappole tubo disposte allo scopo sul territorio. La cura del personale forestale è stata quella di adottare i migliori protocolli disponibili per limitare i rischi per l’animale durante le fasi di cattura.
Come previsto, l’orso è stato quindi subito trasportato, all’interno della trappola tubo, fino all’area faunistica del Casteller, all’interno della quale è stato rilasciato, senza doverlo addormentare. A conclusione delle operazioni di rilascio, all’animale è stato tolto il radio collare. La reazione dell’orso, una volta trasferito nell’area di contenimento, è stata però sorprendente; M49 infatti è riuscito, in un lasso di tempo relativamente breve, a superare le recinzioni elettriche di contenimento e ad uscire dal recinto.
In particolare il plantigrado è stato in grado di superare la doppia recinzione elettrica (14 fili in totale) e la struttura di contenimento costituita da una barriera metallica alta quasi 4 metri. Ha superato inoltre due ulteriori recinzioni elettriche interne che lo dividevano dall’orsa DJ3, altro esemplare da tempo custodito nell’area faunistica. Per dare un’idea della sicurezza complessiva della struttura si pensi che le recinzioni elettrificate presenti nel recinto del Casteller, hanno una portata dai 6 agli 8000 volt.
L’area faunistica è stata realizzata nel 2007 con la consulenza di ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’ambiente, il cofinanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente, ed autorizzata ai sensi della normativa vigente in materia. L’area ha ospitato e ospita orsi selvatici (i cosiddetti orsi problematici, attualmente DJ3, nonché se necessario eventuali esemplari bisognosi di riabilitazione) da ormai 12 anni.
E’ stato da subito disposto un servizio di controllo nelle aree adiacenti al Casteller da parte di personale forestale.
Della cattura e dell’esito della stessa è stata data notizia al Ministero dell’Ambiente e ad ISPRA.
(mp) - Testi e immagini Ufficio Stampa PAT
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