È la manovra delle 3 A, Aleatorietà – Allineamento – Avarizia, non dell’Autonomia.
È la manovra della solidarietà con tutti, tranne che con le trentine e i trentini che fanno progetti di solidarietà con i poveri del mondo.
Aleatorietà perché: non dice che cosa succederà dal 2020 dell’agevolazione sull’addizionale Irpef per i redditi bassi; finanzia la circonvallazione di Rovereto con i fondi dell’A22 che non sono ancora certi e acquisiti; introduce un requisito (gravoso e ingiusto, anche per i trentini “di ritorno”) di 10 anni di residenza per le case Itea e la natalità che è a quasi certo rischio di incostituzionalità (come affermato dallo stesso servizio legislativo della Provincia); premia le famiglie che avranno un figlio dal 1° gennaio 2020 ma non le mamme che partoriscono da oggi alla fine dell’anno; con gli sconti non progressivi sulle rette nido chi sta sotto lo 0,40 Icef fa bingo e chi sta 10 euro sopra il limite prende zero, senza alcuna graduazione e con divari di oltre 3mila euro l’anno tra famiglie che hanno quasi lo stesso reddito.
Allineamento perché si allinea alle incertezze disastrose del governo nazionale, alla mina vagante della flat tax, ai suoi slogan propagandistici, alle esigenze (incontestabili ma temporanee) dei danni della tempesta Vaia, e non esprime – nella sua quarantine di articoli stile fritto misto con contorno, una vera visione sul Trentino del futuro.
Avarizia perché i 5 centesimi al giorno pro capite tolti alla cooperazione internazionale con la cancellazione dello 0,25% sono molto, molto meno di un caffè quotidiano eppure si sbandierano sfacciatamente come la vittoria ideologica e contraddittoria del “NON aiutiamoli a casa loro”. Avarizia aleatoria anche in questo caso, perché Fugatti ieri sera in commissione ci ha detto: 10 milioni all’anno sono troppi, non dico che li ridurremo a 1, ma che siano 3 o 8 dipenderà dai progetti che saranno presentati. E i progetti già in corso? E la programmazione pluriennale? Che ci importa? – risponde in sostanza la giunta – sono trentini che si occupano di non trentini, e quindi possono essere lasciati al loro triste destino, che imparino ad essere così altruisti.
Se aggiungiamo che la manovra di assestamento di bilancio contiene in sé – come il ripieno di una pizza calzone - una vera e propria riforma della scuola (con la marcia indietro sul trilinguismo) che ben altre riflessioni e confronti meritava, riforma presentata in prima commissione legislativa in anomala assenza dell’assessore di competenza che dunque non si è neppure degnato di spiegarcela, si capisce come questo ddl n.21 sull’assestamento di bilancio, prima vera manovra della giunta Fugatti, a parte smuovere giustamente un po’ di opere pubbliche e di concorsi (doveroso ma anche fisiologico) sia una legge pasticciata e incoerente, un passo indietro per un’autonomia degna di questo nome.
PAOLO GHEZZI
capogruppo provinciale di FUTURA
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