Mi unisco sentitamente e con profondo rispetto al cordoglio per la scomparsa della donna mancata ieri 3 luglio 2019 durante il temporale in Val San Nicolò, in Val di Fassa e al ringraziamento ai Vigili del Fuoco, al Soccorso Alpino e a tutti coloro che, con il loro lavoro, si sono prodigati per mettere in salvo i turisti bloccati in quota.
Ritengo tuttavia di dovermi rivolgere al consigliere Guglielmi che in merito all’evento ha affermato: “Quanto accaduto, si ritiene, non deve comunque portare ad un allarme generalizzato e ingiustificato sull’attuale situazione di sicurezza dei territori fassani”.
Pur non dubitando della sicurezza del territorio della Val di Fassa, che immagino sia costantemente monitorato, voglio evidenziare delle dissonanze su quanto espresso dal consigliere Guglielmi.
Proprio lui che nel corso della seduta del Consiglio provinciale del 6 febbraio 2019, durante la discussione della proposta di ordine del giorno n. 3 "Interventi riguardanti la presenza del lupo sul territorio provinciale tesi alla difesa della sicurezza dei cittadini ed alla tutela del comparto zootecnico", rispondendo al mio intervento, ha affermato che la notizia dell’avvistamento di un lupo a Mazzin di Fassa “non sia un creare allarmismi ma sia avere prove concrete” sulla pericolosità dell’animale, nonostante lo stesso fosse solo stato segnalato e non avesse certo attaccato l’uomo.
Aveva inoltre affermato che “è giusto anche difendere il turismo” [a fronte delle notizie che erano apparse a livello nazionale, a causa degli allarmismi lanciati dalla Giunta, sulla sicurezza dello sci in Trentino vista la presenza dei lupi] perché, se da una parte la maggioranza di governo aveva lanciato l’allarme sulla presenza del lupo, avvertendo che però si stavano trovando delle soluzioni, dall’altra parte i social network avevano fatto la loro parte creando timori nei turisti.
“Allarmare” sulla presenza del lupo, che non ha mai attaccato l’uomo, è per il consigliere giustificato. Non ritiene invece di fare lo stesso sulla situazione idrogeologica della Val di Fassa, il cui momentaneo dissesto ha causato la morte di una persona, adottando quindi due pesi e due misure. Forse anche in questo caso in nome del turismo, che comunque ritengo vada sempre salvaguardato, consegnando ai turisti un territorio sicuro.
Concordo che non si debba creare un allarme generalizzato, un po’ meno che questo sia ingiustificato: è morta una persona e altre sono rimaste bloccate in alta quota.
Gli eventi atmosferici sempre più intensi e imprevedibili che caratterizzano il cambiamento climatico che stiamo vivendo giustificano e richiedono una sempre maggiore attenzione al monitoraggio, alla conservazione e alla messa in sicurezza dei territori montani. Questi eventi estremi purtroppo potranno ripresentarsi e dovremo farci trovare pronti nel gestirli, a tutela di residenti e turisti.
Cons. Lucia Coppola
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