“In Basilicata si respira un affetto sincero verso il Trentino-Alto Adige e la sua gente. Un sentimento che la popolazione di Matera e dei Comuni di Bella e Belvano ha dimostrato nel tempo, così come in questi giorni – ha detto il Presidente Roberto Paccher, rientrato dalla sua breve visita - Un riconoscimento straordinario non solo dell’opera di Alcide De Gasperi, ma anche verso tutti quei trentini che si misero in moto per portare aiuto ad una popolazione così lontana da noi, ma così vicina nel cuore. Dobbiamo mantenere vivi questi legami che ci permettono di guardare al Trentino con un occhio diverso dal nostro e che ci fanno apprezzare ancora di più la lungimiranza di chi ci ha preceduto e il valore di quella Autonomia che De Gasperi ha così fortemente voluto per la nostra terra. Sono convinto che da questo patrimonio umano potranno nascere ulteriori occasioni di scambi culturali che potrebbero divenire anche un volano per l’economia”.
Il Presidente Roberto Paccher, si è recato inizialmente presso la statua dedicata ad Alcide De Gasperi, opera di Othmar Winkler ed eretta nel 1971 nel quartiere Spine Bianche di Matera, a ricordo dell’operato del grande statista trentino. De Gasperi, durante il suo mandato da Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1950, si recò in visita ai Sassi, spinto anche dalla denuncia delle miserabili condizioni di vita dei contadini del Mezzogiorno fatta dallo scrittore Carlo Levi al confino in quelle terre, nel romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”. E certamente egli vide quelle che Levi descrisse come “buchi neri dalle pareti di terra, dove uomini e bestie dormivano insieme”. Da quell’esperienza nacque la “Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi con la quale imponeva a due terzi degli abitanti dei Sassi di lasciare le proprie case, dando contemporaneamente l’avvio alla costruzione dei nuovi quartieri ai piedi dell’antico abitato. Un progetto grandioso, per il quale si misero al lavoro architetti, ingegneri, storici, etnologi e nel giro di un anno i primi edifici destinati alle famiglie di Matera, organizzati secondo un modello nordeuropeo con ampi spazi verdi e una pianta funzionale, videro la luce. Il risultato fu che i Sassi vennero acquistati dal demanio e le famiglie poterono iniziare una nuova vita in abitazioni moderne e funzionali. Con il tempo le antiche abitazioni scavate nella pietra cominciarono a fiorire nuovamente, restaurate e riportate in vita dagli stessi abitanti che le avevano ricomprate o dai tanti appassionati che si sono innamorati nel tempo di queste straordinarie strutture. E Matera, da "vergogna dell’Italia" del secondo dopoguerra è divenuta un gioiello di cui l’intera Nazione è fiera, Patrimonio dell’Umanità Unesco e Capitale Europea della Cultura 2019. Subito dopo, il Presidente Paccher ha incontrato gli abitanti e gli amministratori di Bella e Balvano, due straordinari gioielli in provincia di Potenza, dove la macchina della solidarietà trentina accorse quasi quarant’anni fa, a portare aiuto alla popolazione subito dopo il terremoto che sconvolse l’Irpinia.
“Il prossimo anno – conclude Paccher - a quarant’anni dal terremoto che sconvolse l’Irpinia, potremo rinsaldare ulteriormente una amicizia nata in momenti di difficoltà, che si è rafforzata nel tempo e che porterà certamente a nuovi importanti risultati”.
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