dell'interrogazione presentata dal consigliere Paolo Ghezzi in merito alla riduzione delle sedute operatorie all'ospedale di Cles a causa della mancanza di anestesisti.
Si assiste a tale diminuzione del servizio a confronto con la struttura di Cavalese, dove per il punto nascite è garantita la presenza di un anestesista 24 ore su 24, a fronte di una presenza media giornaliera in Ostetricia di 1,91 pazienti.
POTENZIAMENTO DELL’OSPEDALE DI CAVALESE A DISCAPITO DELLA STRUTTURA DI CLES
Premesso che:
da un paio d’anni le sedute operatorie all’ospedale di Cles sono costantemente ridotte a causa della mancanza di personale infermieristico;
quest’anno la diminuzione delle sedute operatorie è da ascriversi invece alla mancanza di medici anestesisti;
all’ospedale di Cles le sedute operatorie saranno infatti ridotte di una alla settimana per le due specialità di ortopedia e chirurgia, a partire dal mese di luglio fino a settembre;
la prima tangibile conseguenza della diminuzione delle sedute operatorie è l’allungamento dei tempi d’attesa per gli interventi chirurgici non neoplastici, che già ora si attesta sui 6-8 mesi circa;
la seconda conseguenza è che la riduzione del numero degli anestesisti che devono garantire gli interventi d'urgenza potrebbe far saltare interventi chirurgici già programmati, con i conseguenti disagi per i pazienti e le loro famiglie;
la terza, il ricorso ad anestesisti “a gettone”, che sono impiegati per prestare un’assistenza meramente puntuale, senza che abbiano la possibilità di seguire in modo continuo il malato, comporta l’inevitabile scadimento della qualità del servizio sanitario trentino;
eppure, al punto nascite dell’ospedale di Cavalese sono stati assunti anestesisti in un numero congruo per garantire la continuità del servizio 24 ore su 24;
pare quindi che per garantire il servizio del punto nascite di Cavalese (presenza media giornaliera in Ostetricia di 1,91 pazienti), si debba rinunciare ad un servizio di qualità nel resto degli ospedali trentini, in particolare in quello di Cles, che dal prossimo mese sarà costretto a ridurre le sedute operatorie, allungando sensibilmente i tempi d’attesa;
SI INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO
E L’ASSESSORA COMPETENTE PER SAPERE:
se ritengano che una simile allocazione del personale medico anestesista sia conforme a garantire un servizio di qualità;
se ritengano efficiente garantire la presenza in servizio 24 ore su 24 di medici anestesisti al punto nascite di Cavalese, che registra una presenza media giornaliera di nemmeno due pazienti al giorno, e un parto circa ogni due giorni, e ridurre al tempo stesso di una seduta operatoria alla settimana il servizio prestato dall’ospedale di Cles;
se non ritengano che tale utilizzo delle risorse vada ingiustificatamente a danno degli utenti dell’ospedale di Cles, presidio territoriale ospedaliero di Val di Non, Val di Sole, Pejo e Rabbi;
quali siano le ragioni sottostanti alsaldo negativo tra ricoverati fuori regione e residenti che vanno a ricoverarsi fuori, che ammonta a -2734 (Rapporto Sdo del Ministero della Salute; tutte le altre regioni del Nord-Est mostrano un saldo positivo)e se sia nelle intenzioni dell’attuale giunta provinciale invertire la tendenza.
PAOLO GHEZZI
consigliere provinciale FUTURA 2018
LUCIA COPPOLA
consigliera provinciale FUTURA 2018
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