La Lega, si sa, negli anni è passata dall’essere un partito federalista e vicino ai territori all’essere un partito centralista ed ultra nazionalista, tutti agli ordini di Salvini. I tempi di “Roma ladrona” sono lontanissimi. E la Lega del Trentino, priva di qualsiasi libertà di azione se non quella di dire si ai diktat romani, si è allineata. Dimenticandosi però con troppa leggerezza di essere ora al governo di una Provincia Autonoma. Non per nulla il tema dell’Autonomia - la sua tutela e il suo sviluppo - è finito rapidamente ai margini dell’agenda e della retorica politica della Giunta Fugatti. Basti pensare alla leggerezza con cui è stato smontato l’assegno unico provinciale per adottare, primi in Italia, il romanissimo reddito di cittadinanza, o alla questione Valdastico. Mai come ora l’Autonomia del Trentino sembra essere in pericolo.
Ne è dimostrazione anche quanto accaduto nei giorni scorsi in Commissione bilancio alla Camera, dove il governo a guida Lega e Cinque Stelle ha ritirato l’emendamento al decreto crescita portato avanti dai parlamentari trentini e altoatesini con lo scopo di tutelare il bilancio delle Province di Trento e Bolzano in vista dell’introduzione di manovre, come la flat tax, che rischiano di provocare una forte contrazione delle entrate e quindi delle possibilità di spesa delle due Province Autonome. L’emendamento chiedeva al governo di tenere conto degli accordi precedenti siglati tra Province e Stato, a salvaguardia del nostro bilancio e delle prerogative della nostra Autonomia, costruite con decenni di puntiglioso e faticoso lavoro, con il dialogo e con la disponibilità a partecipare al risanamento dei conti pubblici. Ma come detto è stato ritirato, e questo nonostante il colloqui tra Fugatti e Tria in occasione del Festival dell’Economia, a dimostrazione della totale ininfluenza di Fugatti tanto all’interno della Lega quanto a livello istituzionale.
Meno entrate, giusto per parlare terra terra, significa meno risorse da spendere in servizi pubblici, in sanità, in istruzione, in cultura. Insomma, meno risorse per i trentini. La Giunta continua a parlare di opere faraoniche, di riduzione delle tasse, ma poi non è capace di tutelare le entrate della Provincia. Con quali risorse saranno attuate le roboanti promesse della Giunta?
Ricordiamo alla Giunta che in Trentino “prima i trentini” significa “prima l’autonomia”. Non “prima Salvini”. Questo passaggio ci dimostra invece ancora una volta come l’Autonomia del Trentino sia in pericolo e come la Giunta Fugatti sia, anche a causa della sua subalternità al governo romano e al leader leghista, del tutto incapace di tutelarla e potenziarla.
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