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Il 26 maggio 1897 uscì il romanzo "Dracula", scritto dall'irlandese Bram Stoker.

Divenuto uno dei più famosi romanzi gotici di tutti i tempi è stato ripreso in innumerevoli altri romanzi, film, musical, fumetti, serie tv ecc.
Le vicende narrate nel libro prendono spunto dalla figura medievale di Vlad III di Valacchia, principe della casa dei Drăculești noto per essere stato particolarmente feroce e per aver rotto innumerevoli volte i patti diplomatici stretti, a seconda della convenienza del momento. A causa dalla sua predilezione per questo tipo di condanna a morte venne soprannominato Vlad Țepeș, ossia Vlad "l'impalatore".

La figura era quindi ottimale per raffigurare un essere demoniaco, e neanche l'ambientazione fu casuale: la Transilvania infatti, all'estremo confine della civiltà occidentale, ospitava da sempre una vasta mescolanza di culture, popoli e religioni, e portava sul groppone una storia fatta di innumerevoli scontri bellici.
Nel mondo anglosassone di fine '800 però poco interessava degli ottomani, dei valacchi, dei mongoli e degli ungheresi, ed allora Stoker pensò bene di trasporre la genealogica di Vlad trasformandolo nel Conte Dracula, discendente di celti, unni, slavi, turchi e chiunque in quel momento potesse rappresentare una minaccia ai popoli dell'Europa occidentale.

Fu però un fatto di cronaca prettamente inglese a stimolare la fantasia di Stoker, in particolare alcuni fatti avvenuti nel New England negli anni in cui lo scrittore fu all'opera.
Una famiglia stroncata dall'allora sconosciuta tubercolosi, per la quale si parlò di vampirismo tanto da far prendere la decisione di riesumare i cadaveri. Alla vista di uno dei questi in iniziale stato di decomposizione, con lo stomaco gonfio, l'aspetto cianotico e le unghie allungate, il padre della famiglia, ancora in vita assieme a uno dei figli, piantò un paletto di legno nel cuore del cadavere, dandolo poi alle fiamme e facendo bere le ceneri all'ultimo figlio rimasto, già gravemente ammalato.