STORIA
Il 19 maggio 1975 entrò in vigore l'omonima legge relativa al "Diritto di famiglia".
Fu un passaggio fondamentale, che permise finalmente il superamento normativo della società patriarcale. Fino al 1975 infatti, sia nei rapporti patrimoniali che in quelli personali la famiglia era fondata sulla subordinazione della moglie al marito, mentre risultavano discriminati i figli naturali illegittimi, ossia quelli nati fuori dal matrimonio.
Con la riforma, la parità tra i coniugi venne posta come base imprescindibile, ed assieme ad essa nacquero la comunione dei beni come regime patrimoniale automatico, mentre la potestà patriarcale sulla prole venne sostituita dalla potestà di entrambi i genitori.
Fu anche un enorme balzo in avanti per le questioni ereditarie, in quanto in precedenza, in caso di decesso del marito, alla moglie non spettava nulla.
Una normativa che può apparire assolutamente scontata, ma che arrivò ben cinque anni dopo l'introduzione della legge sul divorzio.
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