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Domenica 17 marzo alle 20:45 sul palco del Teatro Spazio 14 di Trento si offre la visione di uno spettacolo particolare, creato da giovani interpreti della scena trentina professionale, nel quale dramma e commedia, italiano e dialetto, voci e linguaggio corporeo concorrono a rendere nuovo il testo più famoso del drammaturgo forse inglese, ma secondo alcuni addirittura italiano (Michele Agnolo Florio Crollalanza).
La vicenda è nota: un figlio dovrebbe vendicare l’assassinio del padre da parte del patrigno, e la collaborazione materna in questo efferato delitto. Ma in quel “dovrebbe” sono contenuti tutti i problemi che il dramma – con toni spesso di commedia – poi sviscera.
Amleto è soprattutto il dramma della consapevolezza del conformismo dal quale siamo manipolati e soffocati, e il tentativo di avere una visione spassionata sui meccanismi della vita che spesso ci intrappolano e ci dirigono.
A partire da questa ribellione programmatica al conformismo, il protagonista Amleto che i giovani interpreti portano in scena in questa versione “Amlè” è interpretato da un’attrice e non da un attore. Secondo una tradizione ben documentata, che vede tra l’altro la recente provocazione di Antonio Latella (2021) con Amleto al femminile e tutti gli attori in abiti femminili, il personaggio di Amleto ha spesso invogliato a mutare di genere al protagonista o a lasciar spazio all’interpretazione femminile per il protagonista maschile, in quanto il personaggio stesso si pone sul limitare di una consapevolezza che oltrepassa le convenzioni sociali e i ruoli in esse giocati dai due generi.
I ruoli poi si mescolano, si confrontano, si scambiano in tutti i personaggi della vicenda, soprattutto per quanto riguarda i due intriganti personaggi che hanno dato luogo addirittura a un moderno dramma autonomo, cioè “Rosencrantz e Guildersten sono morti” del commediografo inglese Tom Stoppard (testo teatrale del 1964 e poi film del 1990).
La rilettura dell’Amleto diventa infine un gioco di ruolo nel quale risulta evidente la premessa – molto attuale – che ha mosso l’inizio dell’azione scenica e ne suggella anche la conclusione: la corruzione dell’attuale situazione del Paese (la Danimarca), la guerra mossa per futili rivendicazioni, la nuova pagina che dovrà per forza essere girata quando tutti coloro che erano coinvolti nel “marcio” del Paese, ma anche chi, – come Amleto – era solo un’involontaria pedina sullo scacchiere, troveranno la loro risoluzione e la loro soluzione.
In scena il 17 marzo abbiamo Fatna Bargach, Carmela Guitto, e Silvia Libardi, Paolo Menghini, Valentina e Roberta Pallaoro, Elia Tarasconi. Scene e costumi sono a cura di Live Art s.n.c., la produzione di Teatrincorso, regia e adattamento di E. R. Marino, collaborazione alla direzione artistica e assistenza alla regia: Silvia Furlan.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a spettacoli@spazio14.it o visitare il sito www.spazio14.it.
Ufficio stampa Spazio 14 Trento
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