LBL_ | TRENTO
Dopo un’anteprima nel segno della danza con "The Red Shoes", la prima assoluta firmata dal Nuovo Balletto di Toscana, la Stagione del Teatro Sociale programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento prende finalmente il via con un primo spettacolo che tocca molto da vicino anche la storia recente del territorio trentino.
Da giovedì 26 a domenica 29 ottobre il Teatro Sociale di Trento ospiterà "Da qui alla luna", spettacolo di Matteo Righetto che vede in scena un volto noto del cinema e della televisione come Andrea Pennacchi, insieme a Giorgio Gobbo, per la regia di Giorgio Sangati. Lo spettacolo, prodotto da Teatro Boxer, vedrà la partecipazione live dell'Orchestra del Conservatorio Bonporti di Trento e Riva del Garda.
Lo spettacolo riprende quel mese di ottobre del 2018, periodo in cui la tempesta “Vaia” devasta le Alpi orientali spazzando via 16 milioni di alberi, che, messi in fila uno dopo l’altro, coprirebbero grosso modo la distanza che ci separa dalla luna.
Lo scrittore Matteo Righetto ricostruisce con precisione i fatti in una sorta di delicatissimo requiem per una montagna violentata e abbandonata. Un racconto corale che ci fa rivivere senza retorica l’orrore di quei giorni attraverso lo sguardo degli abitanti delle vallate bellunesi: il muratore Silvestro, Paolo, un giovane studente e la vecchissima Agata.
Il regista Giorgio Sangati affida al talento, all’ironia e all’umanità di Andrea Pennacchi il racconto di questo immane disastro naturale, creando una narrazione a più voci che ci ricorda quanto sia fragile il pianeta in cui viviamo. La parte musicale è affidata alle musiche originali di Giorgio Gobbo e Carlo Carcano, che ne hanno curato anche la drammaturgia. «[…] Se l’attualità del testo è evidente lo spettacolo ci porta a riflettere più in generale sul nostro rapporto con la natura, - osserva Giorgio Sangati - un legame spezzato ormai da tempo, che ci conviene recuperare se non vogliamo distruggere il nostro stesso futuro».
Da qui alla luna è stato pensato e scritto immediatamente dopo il disastro ambientale che alla fine di ottobre del 2018 ha colpito le Alpi nord orientali. Tale evento catastrofico, che è riuscito a vincere la millenaria resilienza delle nostre conifere, ha suscitato nella sensibilità dell’autore il desiderio di raccontare, attraverso un intreccio drammaturgico sviluppato in tre monologhi, un tema urgente e improcrastinabile, quello dei cambiamenti climatici.
«Le immagini sepolcrali di quell’infinità di alberi schiantati al suolo, stesi come cadaveri, si sono fissate nei miei occhi e lì rimarranno per anni. - ha affermato Matteo Righetto. - Il risultato è un testo potente che, tra teatro civile e teatro di narrazione, tra drammaticità e ironia, scava negli animi umani di chi tale tragedia l’ha vissuta a proprie spese, con la consapevolezza che dopo quel fatto niente sarà più come prima. Né lassù, né altrove».
Foyer del Teatro
Tornano gli appuntamenti dedicati agli approfondimenti con i protagonisti della Stagione 23-24, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Trento, la Fondazione Museo Storico del Trentino e il Liceo Musicale e Coreutico "F.A. Bonporti”.
Per il primo incontro in calendario, previsto al Teatro Sociale venerdì 27 ottobre alle ore 17.30, Sara Zanatta (Fondazione Museo storico del Trentino) e Lisa Angelini (MuSe-Museo delle Scienze) dialogheranno con Andrea Pennacchi e Matteo Righetto.
Orari e info
Con la sua ironia e la sua umanità, Andrea Pennacchi dà voce e corpo ai protagonisti di questo racconto corale in scena al Sociale di Trento:
Giovedì 26 e venerdì 27 ottobre, ore 20.30
Sabato 28 ottobre, ore 18
Domenica 29 ottobre, ore 16
I biglietti sono acquistabili online su www.boxol.it/centrosantachiara/it, e presso le Casse del Teatro Sociale e del Teatro Auditorium.
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