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Dopo le due serate di Tesero e Cavalese delle scorse settimane, la “Comunità Energetica Fiemme”, torna sul territorio, questa volta a Castello-Molina di Fiemme, per condividere le attività della cooperativa ed il modello delle comunità energetiche.

«La costituzione della Cer è avvenuta pochi mesi fa ma il lavoro di questo periodo è stato molto intenso – ci racconta Valentina Vanzo, presidente della cooperativa –. Dopo le serate di Tesero e Cavalese continuiamo, in maniera capillare, ad informare e coinvolgere i cittadini in questa importante iniziativa, che riguarda tutti noi ed il nostro ambiente».

«La Comunità Energetica è il risultato di un progetto partecipato – sottolinea il Segretario della Fondazione FiemmePer Andrea Ciresa – nato su stimolo delle imprese all’interno del nostro tavolo di lavoro sul tema energia coordinato da BioEnergia Fiemme».
Soci fondatori della Cer sono: Cassa Rurale Val di Fiemme, Famiglia Cooperativa di Cavalese, Cooperativa Terre Altre, BioEnergia Fiemme, Eurostandard, Elabora srl, Seda sas, Magnifica Essenza SB, FiemmePer Fondazione ETS. L’ambito di attività della coop si estenderà, come previsto dalla normativa, nel territorio servito dalla cabina di alta tensione della bassa valle, localizzata nel comune di Ville di Fiemme in località “Spianèz” (in un’area che parte dall’abitato di Panchià fino al comune di Sover, in Val di Cembra).

Durante la serata interverranno, oltre alla presidente Vanzo, i consiglieri Carlo Cristellon, Matteo Varesco e l’amministratore delegato di BioEnergia Fiemme Andrea Ventura. Modera Andrea Ciresa.
Appuntamento a Castello di Fiemme, presso il teatro del centro polifunzionale, per mercoledì 12 luglio alle ore 20.30.

Cos’è una CER
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono realtà che aggregano cittadini, enti locali e imprese con l’obiettivo di produrre e autoconsumare energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili (prevalentemente fotovoltaico, eolico e biomasse).

Chi può aderire?
Vi possono partecipare cittadini, piccole e medie imprese, enti, amministrazioni locali, che condividono impianti per produrre, scambiarsi e consumare energia rinnovabile, decidendo insieme a chi o a cosa destinare l’energia in eccesso, e beneficiando anche dell’incentivo economico che lo Stato, attraverso il gestore dei servizi energetici, riconosce alla comunità per l’energia prodotta.