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Sono storie di donne e di uomini trentini che hanno avuto la forza di “ricominciare” al di là dell’oceano Atlantico con grande fatica, pazienza e spirito di adattamento, quelle contenute in “Rio dos Cedros nella nostra mente” scritto da Renzo Maria Grosselli con un contributo di Andrey J. Taffner Fraga. Lo studio di carattere antropologico è pubblicato nelle Collane del METS-Museo etnografico trentino San Michele e sarà presentato dagli autori sabato 11 marzo alle 17. Dopo la presentazione andrà in scena il racconto-spettacolo "Come un fiume. Viaggiatori dell'impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d'Europa".
Canzoni e musiche strumentali di una eroica e intensa pagina di storia delle genti che restituiscono le meraviglie colte dagli occhi degli antichi trentini di fronte a mondi tanto diversi dalla loro patria. La proposta artistica è del Cantiere T.T.T. (Trentino, Tirolo, Transilvania), una Co-produzione, Associazione ATTI, Fondazione AIDA con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Società Filarmonica Trento e consulenza musicale di Renato Morelli. La drammaturgia e regia è di Flora Sarrubbo con Diletta La Rosa, Oscar Bettini, Flora Sarrubbo. Voci di Elida Bellon, Giulia Prete. Bice Morelli, violino, Renato Morelli, fisarmonica (e voce), Andrea Ruocco, contrabbasso (e voce) Matteo Scalchi, chitarra (e voce).
Il contributo di Renzo Maria Grosselli “Rio dos Cedros nella nostra mente”, altri libri dello stesso autore nonché di altri autori dedicati alla storia dell’emigrazione trentina ci fanno vedere con altri occhi e uno sguardo più ampio la storia complessiva del Trentino. Sabato 11 marzo a partire dalle 17 con la presentazione del libro si potrà scoprire una parte del grande patrimonio immateriale fornito dalle comunità trentine nel mondo, in questo caso nell’America del Sud, in Brasile. Nella fattispecie lo studio antropologico di Grosselli con il contributo di Taffner si svolge a Rio dos Cedros comune nello Stato federale e multiculturale di Santa Catarina.
La popolazione di Rio dos Cedros era composta per l'85% da persone con origini trentine perché i primi colonizzatori erano in massima parte tirolesi di lingua italiana. Attualmente tra gli 11.000 abitanti di Rio dos Cedros il 27,5 % porta un cognome trentino. Nella Vale dell'Itajaí arrivarono a partire dal 1875 centinaia di tirolesi di lingua italiana provenienti dall’Impero Austro-Ungarico e, in particolare, da diverse valli del Tirolo Meridionale (ora Provincia autonoma di Trento). Naturalmente ciò ha segnato profondamente la cultura locale.
La maggior parte degli abitanti di Rio dos Cedros parlano ancora il dialetto trentino, detto anche "talian" per indicare il gruppo linguistico, rispetto alle tante famiglie tedesche presenti sullo stesso territorio. I 52 testimoni delle storie raccolte dagli autori del libro narrano di quanto la cultura trentina sia presente nella vita quotidiana, sia privata che pubblica. Peraltro nella città di Rio dos Cedros c'è un museo dedicato alla storia dell'immigrazione e un circolo trentino.
Ufficio stampa METS - Museo etnografico trentino San Michele
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