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Venerdì 3 marzo alle ore 20.30 la Cattedrale trentina verrà inaugurata dopo i lavori di restauro con al Missa Sancti Vigilii - Un canto nuovo per la cattedrale restaurata - del compositore aquilano Marco Taralli, su testo del noto scrittore trentino Pino Loperfido ai quali Annalisa Lubich, emblema del moderno mecenate, Presidente dell’associazione Messa in Musica, ha affidato il difficile compito di impiegare le proprie risorse creative per tracciare una rotta ideale verso l’anno giubilare 2025 nell’alveo di una Musica Sacra per i nostri tempi che, dopo secoli, trova ancora nella forma della Messa la sua espressione più valida e concreta.
Saranno oltre centocinquanta gli esecutori coinvolti nella Missa Sancti Vigilii: accanto all’Orchestra delle Alpi, la densità espressiva della composizione viene impreziosita dalla presenza di un coro misto a quattro parti, il Coro Filarmonico Trentino quasi a simulare la metafora canora del popolo cristiano in cammino, mentre il canto dei Pueri Cantores del Coro delle Voci Bianche di Cles è una metafora della Chiesa angelica e trionfante; chiude la compagine corale una perla tutta trentina, lo storico Coro della SAT che esprime attraverso un canto dalle sonorità quasi trascendentali, l’umana tensione verso l’Altissimo.
Il Direttore dell’esecuzione porta la firma di una tra le più prestigiose bacchette del panorama internazionale, quella di Jordi Bernàcer che insieme a due solisti di riconosciuto valore, il mezzosoprano Veronica Simeoni e il baritono Simone Alberghini garantisce un altissimo livello artistico all’esecuzione. Ma perché scrivere musica sacra oggi?
«…sono convinto – scrive Taralli - ci sia la necessità di dare voce alla parte sacra della nostra anima, è importante rispondere all’urgente bisogno di “portarla fuori di noi” con un linguaggio contemporaneo, un linguaggio che sia in grado di emozionare l’anima dell’umanità del III millennio. La musica sacra possiede la forza di porre la nostra anima di fronte agli aspetti più profondi della propria spiritualità, ha la capacità di darle un corpo ed una voce e materializzarla fuori di sé, tanto da riuscire a coinvolgere chi l’ascolta fino a far sentire ognuno parte di un’unica grande catena, proprio perché la spiritualità passa attraverso quelle che sono le sfere più profonde dell’anima ed il messaggio che si vuole trasmettere intende ritrovare quei concetti di universalità che riescano a coinvolgere la parte più intima di ciascuno, a prescindere dal credo di appartenenza. La Messa che mi è stata commissionata si servirà dunque sia della forza espressiva della lingua latina che del moderno italiano, che da essa deriva. Pertanto, al suono del latino, veicolo indispensabile per trasportare con la musicalità delle sue parole sacre il significato più profondo dell’Ordinarium Missae, si andrà ad affiancare il suono della lingua italiana, quasi a creare una sorta di Proprium ad hoc per l’evento, i cui testi originali sono stati per l’occasione commissionati alla talentuosa penna di Pino Loperfido».
In Cattedrale saranno eseguite tutte le parti di musica sacra che caratterizzano lo sviluppo classico della liturgia eucaristica, in lingua latina. In quattro momenti – Introitus, Offertorium, Communio, Exitus – risuoneranno invece i testi in italiano scritti da Pino Loperfido, che rilegge alcuni passaggi fondamentali della storia della Chiesa trentina, a cominciare dal ruolo del Patrono San Vigilio e del Concilio ospitato a Trento (e in parte a Bologna) dal 1545 al 1563.
Nello scrivere i testi originali della Missa Sanctii Vigilii, Pino Loperfido si è ispirato alla storia della Chiesa trentina che prende lustro dall’aver ospitato il grande Concilio rinascimentale. «Un evento unico per il quale – spiega Loperfido – venne scelta una città unica, ponte tra la latinità e il mondo germanico, ponte del dialogo ecumenico e interreligioso che partendo dal patrono San Vigilio e dai martiri anauniesi Sisinio, Martirio e Alessandro, passando appunto per il Concilio, e per l’opera di missionari gesuiti come Eusebio Chini e Martino Martini, ha sfidato i secoli, seguendo un unico filo pressoché ininterrotto, fino alla grande esperienza promossa dal movimento dei Focolari e della sua fondatrice Chiara Lubich».
A Bologna il 3 novembre 2021 è stata posata da Annalisa Lubich Presidente dell’Associazione Messa in Musica, la prima pietra di un percorso ideale verso il 2025 con l’esecuzione della Messa sempre commissionata a Marco Taralli in onore del patrono bolognese San Petronio, nell’omonima Basilica. Il passo per la posa della seconda pietra è stato dunque facile: il 3 marzo 2023 è il Duomo di Trento che raccoglie il testimone bolognese in virtù di quel legame storico che unisce Trento a Bologna, nel solco conciliare che traccia un indelebile e riconoscibile filo rosso tra le due esecuzioni.
Conclude il vero deus ex machina di questo percorso, Annalisa Lubich «Crediamo fermamente che la Musica Sacra, più di ogni altra, racchiuda nelle sue note una forza espressiva e potente che conduce al sublime, commuove gli animi e avvicina al divino. Le storie di Trento e Bologna, ponti tra culture ed entrambe sedi del Concilio, si incrociano e si integrano, grazie anche al titanico lavoro di documentazione che ne seguì. Da Bologna a Trento la nostra Messa trasporta dunque la propria capacità di coinvolgere e unire diverse e molteplici sensibilità».
Ufficio stampa Arcidiocesi di Trento
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