LBL_AT_RIFLESSIONI
Segna, indiscutibilmente, il nuovo corso del Museo l’iniziativa “i Suoni di Vaia” aperta il 28 aprile scorso e chiusa il 29 ottobre. Alcuni riscontri particolarmente positivi, specie sui media nazionali, dimostrano che “i Suoni di Vaia” hanno avuto successo. I commenti lasciati dai visitatori non lasciano dubbi sul gradimento dell’iniziativa e le parole di ringraziamento al Museo per la proposta fatta sono esplicite. Colpiscono, particolarmente, le frasi lasciate da giovani (più di qualcuno ha voluto indicare l’età) e anche da ragazzi che puntano l’attenzione sull’occasione preziosa per riflettere sugli effetti che i fenomeni atmosferici naturali possono avere sulle persone.
"L'iniziativa ideata dall'architetto Claudio Lucchin, per altro membro dell'associazione 'Amici del Museo', ha trovato l'immediata condivisione da parte mia e del Consiglio d'Amministrazione. Per altro l'arch. Claudio Lucchin ha operato gratuitamente e lo ringrazio molto. - dice il presidente del Museo Ezio Amistadi - Il suo lavoro gratuito non è un piccolo dettaglio posto che i fondi del Museo, finora, non avrebbero consentito alcun volo pindarico. L'iniziativa ha, di fatto, iniziato la nuova fase del Museo che sta aprendosi al territorio e, proprio il gradimento dell'iniziativa da parte del pubblico, è la cartina tornasole che il Museo sta andando nella direzione giusta. Certo se l'Amministrazione provinciale sarà, come ha già dimostrato, al nostro fianco anche da un punto di vista finanziario, il Museo avrà certamente futuro. Ricordo che questa realtà etnografica è la maggiore italiana e una delle più grandi dell'Europa. La narrazione etnografica alpina trova, nelle sale del Museo che mi onoro di presiedere, una compiutezza difficilmente riscontrabile in altre realtà museali".
I tre momenti che compongono l’iniziativa - “i Segni di Vaia”, 11 emblematiche fotografie d’autore di Roberto Besana, “L’indicibile linguaggio della Natura”, video di grande efficacia contenutistica, ideato da Davide Grecchi e Roberto Besana su testo di Mimmo Sorrentino e, ovviamente, l’esperienza emozionale intensa di Claudio Lucchin con la sonorizzazione e le musiche di Elisa Pisetta e Cristian Postal e le testimonianze audio di Ines Bastiani, Alessandra Frisanco, Paolo Nicoletti, Marco Pisetta e Angelica De Girardi - sono pronti per i nuovi allestimenti italiani. Il ciclo di 7 conferenze “le Ragioni di Vaia” hanno chiuso il cerchio rispetto alle opportunità di riflessione: esperti e studiosi di vari ambiti - natura, agricoltura, attività e comportamenti umani - hanno potuto esprimere i loro ragionamenti in merito alla nostra salute e a quella della Terra. Sono molti i capoluoghi di province italiane interessate a riproporre l’iniziativa nei loro territori per far conoscere quanto accadde nell’arco alpino italiano nell’ottobre 2018. Dunque “i Suoni di Vaia” saranno ascoltati da tante altre persone anche fuori dal Trentino.
Ufficio stampa Museo degli usi e costumi della gente trentina
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