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Concerto di Ferragosto all’alba, al castello di Arco: lunedì 15 agosto nel prato della Lizza a partire dalle 5.45 Matteo Ferrari canta le canzoni tra le guerre.
«Maramao. canzoni tra le guerre» è un progetto artistico e storico-culturale volto alla riscoperta delle più belle melodie composte in Italia fra gli anni 1915 e 1945. In un clima di conflitti, dittature e censure sono state molte le canzoni scritte con lo scopo di rallegrare, creare un momento di distrazione e far sognare le persone. L'appellativo “canzonette” voleva quasi sminuire il loro valore, declassandole ingiustamente, rispetto al repertorio del melodramma e della canzone napoletana. In realtà erano brani di straordinaria modernità, poiché esaltavano l'eredità dell'opera italiana e la mescolavano al jazz e allo swing d'oltreoceano - che in quel tempo stavano contaminando con prepotenza l'Europa. “In cerca di te (Perduto amore)”, “Non ti scordar di me”, “Ma l'amore no”, “Voglio vivere così”, “Tu, musica divina”, “Mille lire al mese” e “Silenzioso slow (Abbassa la tua radio)” sono alcune delle melodie che non potevano mancare di risuonare alla radio dell'epoca o nei cinema, nelle sale da ballo e nei tabarin. Matteo Ferrari affronta per la prima volta questo repertorio, che ben si adatta alla sua formazione artistica, in quanto veniva affrontato sia da attori che cantanti e fondeva fra loro svariati generi di spettacoli come operetta, café-chantant, rivista, varietà e avanspettacolo. La semplicità di una voce e un pianoforte omaggia i musicisti che hanno fatto la storia della canzone italiana e che, nonostante i tempi difficili, hanno sempre cercato... il sole in fronte.
Ad accompagnare Matteo Ferrari ci sarà al pianoforte Simone Cappello. Ingresso libero. Il bar del castello sarà aperto in tempo per la colazione (a pagamento). Il castello di Arco si raggiunge a piedi partendo dal centro storico con una passeggiata di circa 15 minuti (da piazza Tre Novembre).
Il castello delle meraviglie
La proposta fa parte de «Il castello delle meraviglie», rassegna studiata per garantire un’offerta ampia e variegata di spettacoli in questo luogo magnificamente suggestivo, che si pone come alternativa netta ai non-luoghi che spesso ospitano eventi e manifestazioni. Ogni spettacolo al castello di Arco acquista una dimensione unica, che può costruirsi solo in quel luogo, specie all’imbrunire o nel buio della notte, con la miriade di luci che contornano il Garda e con le tonalità di scuro che si susseguono al calar della luce, schiarite dalle pietre bianche delle torri illuminate. La scenografia degli eventi è data proprio dalla presenza delle maestose vestigia dell’antico borgo fortificato, dallo skyline disegnato dalle catene dei monti circostanti, dai rumori tessuti dal vento della notte attraverso i cipressi. Qualcosa di irripetibile altrove. Sono già stati ospiti del castello di Arco, oltre alla compagnia Cafelulé con lo spettacolo Mannequin, la compagnia inglese Gandini Juggling con lo spettacolo Smashed! e l’Orchestra Haydn diretta dal compositore inglese sir Karl Jenkins nel 2016, Marco Paolini accompagnato da Lorenzo Monguzzi, Cesare Picco e la sua band e di nuovo l’Orchestra Haydn nel 2017, L’Accademia Kataklò, Gomalan Brass Quintet e Nicola Piovani nel 2018. Il castello ospita ogni anno anche spettacoli teatrali, concerti di formazioni locali nazionali e internazionali e festival diversi, come il Garda Jazz.
Il castello di Arco
Immortalato da Albrecht Dürer nel suo famoso acquerello «Fenedier Klausen» (1495, ora conservato al Museo del Louvre), il castello di Arco domina la pianura dell'Alto Garda. Nel paesaggio di questa conca solcata dalla Sarca e affacciata sul Garda settentrionale, le torri sulla rupe di Arco sono certo fra gli elementi del paesaggio più caratteristici e riconoscibili, visibili a chi proviene da qualsiasi direzione.
Ufficio stampa Comune di Arco
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