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L’undicesima edizione del festival internazionale Omaggio all’Arte pianistica di Arturo Benedetti Michelangeli presenta tredici concerti di altissima qualità, quattro incontri di speciale interesse e altri eventi di rilievo. Nel cartellone spiccano l’attesissimo ritorno dell’eccelso Grigory Sokolov: il geniale interprete sarà nostro ospite per l’ottavo anno consecutivo. Inoltre, in esclusiva italiana, il celebre compositore ucraino Valentin Silvestrov, tra i massimi “poeti del suono” del nostro tempo, che eseguirà al pianoforte una scelta di propri brani alternandosi con quattro strabilianti interpreti. Infine, un gran maestro americano: Stephen Kovacevich, per la prima volta alla nostra rassegna.
Il concerto di apertura è affidato al pluridecorato Coro della S.A.T. di Trento diretto dal maestro Mauro Pedrotti che proporrà canti popolari e alpini armonizzati da grandi musicisti tra cui Arturo Benedetti Michelangeli. Seguirà a Peio il ritorno del pianista croato Vladimir Krpan che proprio di Michelangeli è stato uno degli allievi più brillanti.
A Rabbi il travolgente Alexey Chernov rende omaggio ad Alexandr Scriabin nel 150° anniversario della nascita. Quest’anno il formidabile virtuoso François-Joël Thiollier interpreta a Lavarone le tre “B” della musica tedesca (Bach, Brahms, Beethoven) accanto a pagine di Mozart e Chopin. Lo speciale evento a Cles “Valentin Silvestrov & Friends”, un unicum nel panorama italiano, vedrà alternarsi alla tastiera lo stesso celebrato maestro ucraino accanto ad Alexey Chernov, Vitaly Pisarenko, Gala Chistiakova e Dinara Klinton, per una straordinaria serata dedicata all’amore per la grande musica ed all’amicizia tra i popoli, dall’alto significato simbolico per un messaggio universale di speranza. Il maestro Silvestrov sarà protagonista anche due giorni prima una conferenza-incontro sulla sua vita musicale.
Vitaly Pisarenko tornerà quindi di scena a Malè per un raffinato recital con musiche di Schubert e Liszt, Gala Chistiakova a Storo con capolavori di Chopin, Stravinsky e Scriabin, infine Dinara Klinton a Dimaro con pagine di Mozart, Beethoven, Rachmaninov e Prokofiev. L’incomparabile Grigory Sokolov torna nella magica chiesa di San Bernardo di Rabbi con le Variazioni “Eroica” di Beethoven, gli Intermezzi Op. 117 di Brahms e Kreisleriana di Schumann in una serata a scopo benefico per la Fondazione Ivo De Carneri. Sempre a Rabbi, Irina Lankova propone fascinose pagine di Chopin, Rachmaninov e Scriabin, mentre a Peio il bulgaro Emanuil Ivanov, già trionfatore del Concorso Busoni, affronta un intenso programma dedicato a Rameau, Debussy, Chopin, Busoni e Liszt. Infine, il festival è orgoglioso di dare il benvenuto a Stephen Kovacevich, solista americano dall’eccezionale carriera internazionale, in esclusiva italiana al festival, a Cles sia in recital, sia in una conferenza-incontro sulla sua straordinaria biografia artistica.
Completano il programma un concerto a Dimaro con alcuni dei migliori studenti del Conservatorio “Bonporti” di Trento e Riva del Garda, la presentazione del libro L’accordatore dello scrittore Giancarlo Riccio e la proiezione del film di Ken Russell L’altra faccia dell’amore (1970) sulla vita di Čajkovskij.
Sarà quindi, ancora una volta, un festival animato da musicisti grandissimi musicisti per celebrare degnamente la memoria dell’immenso Arturo Benedetti Michelangeli.
Direzione artistica: Stefano Biosa. Organizzata da Stefano Biosa e Marco Bizzarini (coordinatori del Centro di Documentazione “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia), la rassegna è promossa da: Comuni di Rabbi, Malé, Peio, Dimaro Folgarida, Cles, Lavarone, Storo, in collaborazione con la Fondazione Coro della SAT di Trento e il Centro Studi per la Val di Sole di Malé.
Nota: Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito ad eccezione del recital a scopo benefico di Sokolov con biglietto su prenotazione ad offerta libera. Per tutte le informazioni sui singoli concerti ed eventuali aggiornamenti sulle date è possibile visitare il sito www.centromichelangeli.com/rabbi22.htm o scrivere a info@valdirabbi.com
Ufficio stampa Centro di Documentazione “Arturo Benedetti Michelangeli”
Arturo Benedetti Michelangeli e la val di Rabbi
Nato a Brescia il 5 gennaio 1920 e scomparso a Lugano nel 1995, Arturo
Benedetti Michelangeli è stato uno dei più grandi pianisti del XX secolo, conosciuto
e ammirato in tutto il mondo. Leggendaria la sua ricerca di un suono perfetto, unico il suo tocco, indimenticabili le sue interpretazioni di Mozart, Beethoven, Chopin, Schumann, Liszt, Debussy, Ravel. Il rapporto del Maestro con la Val di Rabbi, in provincia di Trento, ebbe origine negli anni ’60, a coronamento di un innato amore per i paesaggi alpini e di un profondo interesse per le tradizioni musicali del Trentino-Alto Adige.
Fin da giovanissimo Michelangeli era entrato in contatto con il Coro della SAT di Trento e si era appassionato ai canti popolari, in seguito da lui stesso armonizzati con impareggiabile finezza e originalità. Nel 1950, quando era già un concertista di fama mondiale, ottenne il trasferimento dal Conservatorio di Venezia a quello di Bolzano, dove l’anno precedente aveva dato vita con Cesare Nordio e altri celebri musicisti al Concorso pianistico intitolato a Ferruccio Busoni, ancor oggi una delle competizioni musicali più prestigiose a livello internazionale.
Michelangeli insegnò a Bolzano fino al 1959 e negli stessi anni istituì corsi di perfezionamento ad Appiano, Arezzo e Moncalieri. Il Maestro considerava
l’insegnamento una vera e propria missione, un preciso dovere morale: vi si dedicava con passione e con esemplare generosità, dando sempre lezioni a titolo
gratuito e talora occupandosi personalmente anche dell’ospitalità degli allievi.
Fu in quel periodo che Michelangeli scoprì un’oasi di pace immersa nel silenzio della montagna: la Val di Rabbi. A San Bernardo, nel 1966, il musicista
acquisì due baite, una destinata ad abitazione personale, l’altra a pochi, selezionati allievi. Qui il Maestro conobbe un periodo di quiete e serenità a diretto contatto con la natura, confortato da amici veri e appagato dalla tranquillità del paesaggio che forniva un magnifico sfondo alle interminabili ore di studio dedicate al pianoforte.
Uomo profondamente religioso e sensibile a istanze umanitarie, Michelangeli per tutta la vita diede innumerevoli concerti con finalità benefiche, alcuni dei quali in Vaticano alla presenza di Giovanni XXIII e Paolo VI.
Alla fine degli anni ’60 amare vicende umane e personali procurarono a Michelangeli non pochi dispiaceri che lo portarono alla decisione di svolgere solo all’estero la sua attività concertistica. Il Maestro si trasferì in Svizzera, tuttavia mantenne la residenza a Bolzano e frequentò la Val di Rabbi con regolarità, trovandovi un eccezionale luogo di conforto e riparo di fronte all’invadente ‘rumore del mondo’. Un amore ricambiato con il conferimento della cittadinanza onoraria di Rabbi nel marzo 1972.
Da allora il leggendario pianista italiano non avrebbe più tenuto concerti pubblici in patria, con l’unica eccezione del recital benefico a Brescia, nel
giugno 1980, in memoria di papa Paolo VI. La musica e l’insegnamento erano la sua vita. Affinché il messaggio artistico di Arturo Benedetti Michelangeli possa rimanere un punto di riferimento per musicisti e appassionati, anche delle nuove generazioni, la Val di Rabbi ritiene doveroso rendere omaggio al “suo” Maestro con affetto e riconoscenza.
Centro di Documentazione “Arturo Benedetti Michelangeli”
Fondato nel 1999 da Stefano Biosa e Marco Bizzarini, il Centro di Documentazione “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia è oggi il principale punto di riferimento internazionale sul grande pianista italiano. Grazie anche a una rete di collaboratori di tutto il mondo, da professionisti di ambito musicale a semplici appassionati, l’istituto si è dedicato a una ricostruzione il più dettagliata possibile della biografia, della discografia e videografia, della cronologia dei concerti e dell’attività didattica di Arturo Benedetti Michelangeli.
L’archivio del Centro possiede tutte le pubblicazioni finora dedicate al Maestro, oltre 5000 articoli di quotidiani e periodici provenienti da tutto il mondo, centinaia di fotografie (in gran parte inedite), 350 programmi di sala originali, locandine e manifesti di concerti, l’intero corpus delle edizioni discografiche, dagli originali a 78 giri fino alle più recenti ristampe, registrazioni inedite, fonti archivistiche, epistolari, programmi di sala, locandine, manifesti, spartiti.
Conserva materiali e documenti dagli archivi privati di diversi allievi di Arturo Benedetti Michelangeli, di direttori d’orchestra (tra cui Antoine de Bavier), del pianista Carlo Vidusso, del violinista Mario Ruminelli, dell’avvocato Alberto Bagattini e del fedele accordatore Cesare Augusto Tallone. L’istituto dispone inoltre di un archivio comprendente oltre 10.000 fotografie originali di musica e altre forme di spettacolo dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento, alcune delle quali riprodotte in prestigiose pubblicazioni in Italia e all’estero; possiede altresì preziose collezioni di spartiti, locandine e programmi di sala d’epoca.
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