Le assemblee dei soci svolte con le figure dei Rappresentanti Designati oggi a Trento e martedì a Volano approvano a larghissima maggioranza il progetto di fusione fra la Cassa di Trento e la Cassa Alta Vallagarina e Lizzana.
Oltre 6.763 soci hanno espresso il loro voto, 5.670 per la Cassa del Capoluogo e 1.093 in Vallagarina.
La fusione tra la Cassa di Trento e quella dell’Alta Vallagarina e Lizzana si farà. Le assemblee straordinarie dei soci che, causa pandemia, si sono espresse tramite le figure del Rappresentante Designato (il notaio Nicoletta Anderloni a Trento, il notaio Rita Fochesato presso la sede sociale di Volano) hanno approvato a larghissima maggioranza il progetto.
Globalmente 6.763 soci hanno espresso il loro voto (per la precisione 5.670 per Cassa di Trento e 1.093 per Cassa Alta Vallagarina e Lizzana) con una quota di favorevoli pari al 89,66% per Trento e al 78,50% per Alta Vallagarina e Lizzana.
Segretario verbalizzante nell’Assemblea di Volano il notaio Silvia Mutschlechner, nell’Assemblea di Trento il notaio Alfredo Dondi.
Il nuovo istituto si chiamerà Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra e Alta Vallagarina, in forma abbreviata “Cassa di Trento”.
La necessità di adeguare il modello organizzativo ai rilevanti cambiamenti economici, normativi e sociali, avvenuti nell’ultimo decennio, è la motivazione che ha determinato l’aggregazione. Si è infatti evoluta la tecnologia digitale, è stata riformata la normativa bancaria, nuovi competitori si sono presentati sul mercato, gravi sono state le crisi finanziarie ed economiche affrontate, a cui si è aggiunta anche la pandemia. “Lo facciamo adesso perché dobbiamo precorrere i tempi, ma – assicura il presidente di Cassa di Trento Giorgio Fracalossi – se i modelli organizzativi evolvono, i valori di riferimento rimangono gli stessi”.
“La fusione di due banche sane – ha sostenuto il presidente di Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana Adriano Orsi – è una grande opportunità. Porterà ulteriori risorse per affrontare nuovi investimenti, che andranno tutti a servizio delle esigenze di soci e clientela”.
L’obiettivo della fusione è quello di costruire una nuova Cassa Rurale ancora più solida, efficiente e competitiva, oltre che di valorizzare la relazione commerciale, la trasparenza e la fiducia. In un vasto territorio caratterizzato da quasi 200.000 residenti, 16.000 imprese e dall’incontro delle due città del Trentino, inserite nel comune territorio agricolo solcato dallo stesso fiume, saranno possibili migliori economie di scala per garantire adeguato sostegno finanziario alle economie locali.
“Una banca più grande potrà continuare a sostenere lo sviluppo del tessuto economico locale, promuovere la crescita, consolidare il legame con il territorio ed intensificare i vantaggi per la base sociale – aggiunge Giorgio Fracalossi-. Con la Capogruppo Cassa Centrale Banca siamo un grande operatore bancario con una presenza capillare in tutta Italia, con banche locali ben radicate nei diversi territori”.
I numeri della nuova Cassa Rurale
I dati principali delle due realtà bancarie unite sono stati illustrati dai direttori generali Giorgio Bagozzi (Cassa di Trento) e Michele Goller (Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana).
“La nuova Cassa – ha affermato Bagozzi - si posizionerà in ‘Classe 1’, la migliore, nella classifica di valutazione dei rischi.
La nuova banca avrà oltre 6,6 miliardi di mezzi amministrati, 376 collaboratori, 48 filiali, 110.000 clienti e oltre 29mila soci. Sarà la seconda per dimensione nel gruppo nazionale di Cassa Centrale Banca”.
Unendo le due Casse, risulta una raccolta complessiva di oltre 4,70 miliardi e 1,9 miliardi di prestiti.
Una Cassa solida.
“La banca sarà particolarmente solida avendo un patrimonio di 288 milioni e un Total capital ratio pari al 21,7% (la soglia minima prevista dalla Bce è dell’10,50%)” ha spiegato Goller.
A partire dalla data della fusione e per un periodo transitorio il Consiglio di Amministrazione sarà composto da 13 consiglieri, incluso il Presidente, di cui 3 saranno riservati al territorio dell’attuale Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana. Analogo processo per il collegio sindacale che sarà allargato a 5 componenti di cui 2 espressione Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana.
La disciplina transitoria sulla composizione del CdA consentirà di raggiungere il numero di 8 amministratori più il presidente nell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’’esercizio del 2025.
La nuova Cassa di Trento sarà legalmente costituita con il primo aprile, mentre la fusione “tecnica” dei due istituti è prevista per l’11 aprile. L’impatto operativo per la clientela dell’Alta Vallagarina e Lizzana (cassa incorporata) sarà contenuto e la struttura sta già lavorando per ridurre al minimo eventuali problematiche tecniche e procedurali. Alla clientela saranno inviate comunicazioni informative specifiche nelle prossime settimane.
Ufficio stampa Federazione Trentina della Cooperazione
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