I dati 2021 del progetto Excelsior.
L’esito dell'indagine annuale che mette in relazione il mondo del lavoro e quello della formazione.
In base ai dati dell’indagine Excelsior, condotta da Unioncamere in collaborazione con Anpal (società di servizi che opera nel campo delle politiche attive del lavoro), sono stati 72.290 i contratti di lavoro programmati dalle imprese trentine nel corso del 2021, con un incremento del 55,6% rispetto al 2020 (erano 46.450 unità). Risulta positivo anche il confronto con il 2019, ovvero con il periodo pre-pandemia, che ha fatto registrare 3.770 contratti in più.
Le imprese sono quindi tornate ad assumere, ma nel 37,9% dei casi dichiarano di incontrare difficoltà nel trovare le figure necessarie. Lo scarto tra domanda e offerta di lavoro riguarda soprattutto le professioni tecniche e a elevata specializzazione, gli operai, gli autisti e gli addetti nelle attività di ristorazione, mentre è più facile trovare personale non qualificato per i servizi di pulizia e impiegati con mansioni di segreteria e affari generali. Di fatto, la difficoltà di reperimento delle risorse umane è in continuo aumento sia a livello locale che nazionale (32,2% nel 2021, contro il 26,4% del 2019).
I dati Excelsior dimostrano anche che il mercato è sempre più caratterizzato da una crescente richiesta di lavoratori in possesso di competenze informatiche, non solo per le posizioni più qualificate, ma anche per quelle più generiche. Nel 2021 il possesso di conoscenze digitali di base era richiesto per oltre il 56% dei profili ricercati, contro il 17,4% del 2019. La richiesta di questa skill ha superato il 90% per dirigenti, tecnici e impiegati, ma si prevede che in futuro si estenderà anche ad altri ruoli professionali. Da qui, la necessità di incrementare la qualità dell’insegnamento in questo ambito e di favorire l’acquisizione di abilità che, anche alla luce degli obiettivi posti dal PNRR, saranno necessarie per entrare nel mondo del lavoro.
Nel 2021, le assunzioni di lavoratori dipendenti hanno costituito la maggior parte della domanda di lavoro espressa dalle imprese trentine (88,0%), con una preferenza per i contratti a tempo determinato superiore di oltre 14 punti percentuali rispetto al dato nazionale (70,2% contro 55,9%), rispecchiando così il peso che il lavoro stagionale ha nella nostra provincia. Le assunzioni stabili (a tempo indeterminato o con un contratto di apprendistato) hanno rappresentato l’8,6% del totale, mentre le altre tipologie contrattuali hanno raggiunto il 9,1%.
Considerando i singoli settori economici, il fabbisogno è stato determinato per lo più dai servizi (44.730 unità pari al 61,9% del totale), seguiti, con un notevole distacco, dal personale delle aree del commercio e della vendita (10.510, 14,5%), della logistica (5.880, 8,1%), della tecnica e della progettazione (6.220, 8,6%), della direzione e dei servizi generali (2.350, 3,3%) e dell’amministrazione (2.590, 3,6%).
Per la categoria dei servizi, le previsioni di assunzione sono state associate, in particolare, alla richiesta di addetti in ambito ricettivo, turistico e della ristorazione (30.480 unità) e, con riferimento a quest’ultimo settore, il numero di potenziali addetti (camerieri e cuochi) è ritornato su valori simili a quelli pre-pandemia, anche se ancora leggermente inferiori (-650 unità rispetto al 2019 e +9.190 rispetto al 2020). Analoga considerazione vale per il commercio (-760 unità rispetto al 2019 e +940 rispetto al 2020), un settore che risente anche del cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori in seguito alla pandemia. Il settore delle costruzioni prevede l’assunzione di 3.260 artigiani e operai specializzati, superando così i livelli registrati nel 2019. Si tratta di un andamento riscontrato anche a livello nazionale, collegato soprattutto alle agevolazioni fiscali previste dal Governo. In crescita rispetto agli anni precedenti anche il numero di addetti da reperire nell’ambito dei servizi di pulizia (8.340 unità), una richiesta sicuramente legata alle attività di sanificazione imposte in ogni ambiente di lavoro e in generale in tutti i luoghi in cui esiste un rischio infettivo.
“L’indagine Excelsior – commenta Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – conferma quello che i nostri imprenditori e le nostre imprenditrici ci segnalano da mesi, ovvero che in generale è sempre più difficile trovare personale e ancor più personale preparato e con esperienza. Per riuscire a rendere l’offerta di impiego del nostro territorio più adeguata, dobbiamo, da un lato, ripensare i percorsi di formazione e perfezionamento professionale per allinearli ai profili richiesti dal mercato del lavoro, dall’altro, potenziare l’offerta formativa e facilitare la transizione dei giovani dalla scuola al mondo del lavoro. Per questo ribadisco la centralità dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, che anche alla luce degli ultimi tragici accadimenti, devono svolgersi in totale sicurezza e nel rispetto delle norme a tutela della salute dei lavoratori”.
Ufficio stampa Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento
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