La Giunta regionale Veneta, dopo aver visionato le risultanze dello studio di fattibilità per scegliere come e dove svolgere le gare di bob, slittino e skeleton dei Giochi olimpici invernali 2026, e dopo una condivisione con il Comune e la Provincia, ha preso atto che la soluzione migliore per loro è quella di svolgere le gare a Cortina d’Ampezzo e riqualificare la pista Eugenio Monti chiusa da oltre 10 anni.
Un’opera dai costi esorbitanti e contestata da movimenti di cittadini e ambientalisti. La riqualificazione si stima costerà dai 60 agli 80 milioni di euro. E sarà una operazione in deficit con una previsione di passivo che supera abbondantemente i 500 mila euro all’anno.
Domenica 24 ottobre 2021 si è tenuta a Cortina la seconda camminata per denunciare l’assalto alle Dolomiti, con la scusa dei prossimi giochi olimpici 2026, ma che per le associazioni ambientaliste è solo un’altra un’occasione per nuove devastazioni ambientali - mentre dovrebbe essere prioritaria la difesa delle Dolomiti che sono patrimonio Unesco, dunque universale - e enorme spreco di risorse.
Ci sono state delle proposte alternative alla riqualificazione della pista Monti quali per esempio l’utilizzo della pista di Innsbruck oppure la pista da bob Cesena Torinese, il cui ripristino avrebbe un costo decisamente più contenuto.
Secondo la Giunta Veneta la pista potrà essere utilizzata dopo i giochi olimpici per ogni gara e campionato, oltreché aperta al pubblico come taxi box.
Il Sindaco del Comune di Cortina Ghedina e il Presidente della Regione Veneto Zaia hanno più volte affermato che “Trento e Bolzano parteciperanno alla gestione post Olimpiadi”, spesa compresa (intervista a Ghedina del 13 ottobre scorso). Nulla si sapeva degli impegni presi dalla Provincia di Trento e da quella di Bolzano.
Però ora si è venuti in possesso di una “lettera di intenti” del 29 marzo 2019 firmata dal Presidente della Regione Veneto Zaia, dal Sindaco Ghedina per Cortina, dal Presidente della Provincia di Bolzano Kompatscher e dal presidente della Provincia di Trento Fugatti, indirizzata a Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale. In questa lettera ufficiale, che fa parte della documentazione valutata dal CIO sulla assegnazione della sede delle Olimpiadi 2026, la Provincia di Trento e quella di Bolzano si impegnano formalmente a farsi carico sia della gestione dell’impianto dopo le Olimpiadi, sia a partecipare alla copertura del deficit.
Nella lettera si specifica che nell’ambito della documentazione presentata a supporto del Dossier di Candidatura e in ottemperanza a quanto previsto dalle Candidature Questionaire, il Comune di Cortina ha presentato il Sustainability Business Plan dell’impianto “Eugenio Monti”. Il documento identifica, quale strumento per garantire la sostenibiità economica dell’impianto nel periodo successivo allo svolgimento dei giochi, tra l’altro, un accordo pluriennale tra la Regione Veneto, il Comune di Cortina d’Ampezzo la Provincia autonoma di Bolzano e la Provincia autonoma di Trento che punti ad una piena utilizzabilità dell’impianto, come centro di riferimento per le attività di bob e slittino del territorio dolomitico dalle istituzioni firmatarie.
Le Parti si sono impegnate a sottoscrivere un accordo di durata pluriennale (almeno 15 anni), con cui regolare i rispettivi obblighi, anche di natura economica, nella gestione post olimpica dell’impianto, al fine di:
• far divenire l’impianto un impianto di riferimento europeo per le Federazioni Nazionali che non dispongono di piste proprie per le attività di allenamento pre-competizioni e durante le pause delle competizioni stesse;
• garantire una piena accessibilità dell’impianto per rafforzare e diffondere ulteriormente la pratica degli sport del bob e dello slittino, quali attività sportive tradizionali del territorio dell’area dolomitica;
• garantire una programmazione congiunta relativa alla realizzazione dell’opera mediante la predisposizione di un piano economico finanziario che preveda sia il ricorso a strumenti di finanziamento pubblico per interventi infrastrutturali strategici, sia il ricorso a investimenti privati (…);
• garantire la copertura di un eventuale deficit nella gestione economica dell’impianto stesso.
Con questa firma la Provincia di Trento si è impegnata a partecipare per almeno 15 anni sia al finanziamento che alla copertura dei deficit della pista di bob di Cortina contestato da tutte le associazioni alpinistiche e ambientaliste delle Dolomiti.
Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia autonoma di Trento per sapere:
1. quali sono le ragioni che hanno indotto a firmare la lettera di intenti del 29 marzo 2019 e quali valutazioni sulle ricadute positive sul territorio trentino sono state fatte;
2. se è stata fatta una valutazione su quanto ammonterà finanziariamente il contributo della Provincia di Trento per le spese richieste dalla gestione della pista Eugenio Monti di Cortina d’Ampezzo;
3. dove si pensa di reperire le risorse finanziarie per la copertura tenuto anche conto delle emergenze sociali ed economiche che affliggono la nostra provincia e la necessità di razionalizzare le spese evitando sprechi;
4. se è stato firmato “l’accordo di durata pluriennale (almeno 15 anni)” previsto dalla lettera e in caso affermativo si chiede di conoscerne i contenuti;
5. nel caso in cui la Provincia di Trento non avesse ancora firmato l’accordo pluriennale se non ritenga opportuno recedere dagli accordi presi in data 29 marzo 2019, evitando di prendere impegni di finanziamento di qualsiasi tipo, viste le aspre critiche sollevate al potenziamento della pista Eugenio Monti da parte di chi ha a cuore la salvaguardia delle Dolomiti e del suo ecosistema.
Lettera di intenti in italiano
Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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