É notizia di oggi che il Consiglio di Stato ha emesso sentenza che censura l'operato della Provincia in relazione alla gestione della cattura di un esemplare di orso "pericoloso".
In particolare la sentenza sembra porre in evidenza alcuni dubbi sull’episodio che ha determinato poi la decisione di cattura.
In questa legislatura tutta la questione delle problematiche relative alla cattura e purtroppo anche alla fuga degli esemplari di orsi “pericolosi”, non ha mai brillato per chiarezza e spesso gli atti amministrativi adottati sono stati censurati.
Anche le dichiarazioni mediatiche del Presidente non hanno trovato piena corrispondenza nei fatti e negli atti amministrativi.
Basti pensare per esempio all'episodio della prima fuga di M 49 dal recinto del Casteller nel luglio 2019, mai chiarito fino in fondo.
In proposito ho presentato una interrogazione due anni fa senza mai avere risposta .
Pertanto ne ho presentata oggi un'altra in cui chiedo perché non si risponde e se si intende rispondere
Di seguito la nuova interrogazione.
Ugo Rossi
FUGA DI ESEMPLARE DI ORSO M49 DAL CASTELLER. PERCHÉ NON SI RISPONDE ALL'INTERROGAZIONE DEL 25 NOVEMBRE 2019?
Lo scrivente in data 25 novembre 2019 depositava l’interrogazione n. 1012/XVI il cui testo si riporta integralmente:
Come noto e come ha informato il comunicato stampa della PAT n. 1709 del 15/7/2019, nella notte fra il 14 e il 15 luglio un’esemplare di orso denominato M49, catturato qualche ora prima dalla Forestale, riusciva a scavalcare le moltepilici recinzioni anche elettrificate alle prime luci dell’alba e ad addentrarsi nel bosco.
Prosegue lo stesso comunicato: “Si è verificato un evento assolutamente anomalo, non previsto dai tecnici dell’Ispra e dagli altri esperti che avevano certificato l’area del Casteller, che non ha eguali in Italia per condizioni di sicurezza. – ha detto Fugatti - Tutto ciò rende giustizia delle preoccupazioni che avevamo espresso circa la pericolosità di questo esemplare e delle misure che avevamo deciso di assumere. A maggior ragione, a questo punto, ogni tipo di intervento per garantire la pubblica sicurezza non potrà che essere considerato assolutamente opportuno e legittimo. Nel frattempo abbiamo avvisato dell’accaduto il ministro, che ha manifestato a sua volta sorpresa per una circostanza che non ha, a quanto ci risulta, altri precedenti”.
La cattura di M49, orso dal comportamento problematico, che si era reso protagonista nelle scorse settimane di numerosi attacchi ai danni degli allevamenti e degli alpeggi nell’area del Brenta, è avvenuta verso le ore 22.30 sui monti della val di San Valentino, mediante una delle trappole tubo disposte allo scopo sul territorio. La cura del personale forestale è stata quella di adottare i migliori protocolli disponibili per limitare i rischi per l’animale durante le fasi di cattura. Come previsto, l’orso è stato quindi subito trasportato, all’interno della trappola tubo, fino all’area faunistica del Casteller, all’interno della quale è stato rilasciato, senza doverlo addormentare. A conclusione delle operazioni di rilascio, all’animale è stato tolto il radio collare. La reazione dell’orso, una volta trasferito nell’area di contenimento, è stata però sorprendente; M49 infatti è riuscito, in un lasso di tempo relativamente breve, a superare le recinzioni elettriche di contenimento e ad uscire dal recinto. In particolare il plantigrado è stato in grado di superare la doppia recinzione elettrica (14 fili in totale) e la struttura di contenimento costituita da una barriera metallicaalta quasi 4 metri. Ha superato inoltre due ulteriori recinzioni elettriche interne che lo dividevano dall’orsa DJ3, altro esemplare da tempo custodito nell’area faunistica.
Successive immagini diffuse dalla provincia e riportate dal Tg regionale RAI del 30 luglio 2019 ( ore 19,30) mostravano l’orso all’interno della trappola e facevano intravedere la presenza di un uomo ( presumibilmente un forestale) che imbracciava un fucile.
Tale circostanza fa pensare che presumibilmente anche al momento della fuga dell’animale fossero presenti tecnici ed operatori della forestale e che fossero armati.
Ma poiché di questo aspetto non consta essere stata data comunicazione ufficiale da parte della Provincia si rende necessario, al fine di colmare questa lacuna
interrogare il Presidente della Provincia per conoscere:
1. quante e quali persone al momento della fuga di M49 fossero presenti, in particolare se vi fossero tecnici ed operatori della Forestale;
2. in caso di risposta positiva se gli stessi fossero armati;
3. in caso di risposta positiva, per quale motivo non abbiano provveduto all’abbattimento dell’esemplare che stava fuggendo;
4. se e in che modo al personale preposto alla sicurezza fosse stato dato ordine di procedere all’abbattimento in caso di pericolo evidente.
A tutt'oggi a distanza di due anni non si è data risposta agli interrogativi posti.
Pertanto, si interroga il presidente della Provincia per conoscere:
1. come mai non vi sia ancora risposta a un'interrogazione di due anni fa?
2. se vi sono motivi di riservatezza che impediscono di dare risposta:
3. se si intende rispondere e in che tempi.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
Ugo Rossi
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