Nel maggio scorso ho presentato una interrogazione con la quale chiedevo alla Provincia quali interventi concreti erano stati messi in atto e si intendevano intraprendere in materia di sicurezza del lavoro, controlli e formazione di lavoratori e datori di lavoro. Ad oggi non ho ottenuto risposta.
Nel 2021 in Trentino sono state 10 le persone che hanno perso la vita durante l’espletamento del loro lavoro. Un dato impressionante, in linea con i dati degli anni precedenti. Questo significa che ancora molto c’è da fare nella prevenzione e nei controlli. Gli infortuni quest'anno sono stati quasi 4.800!
Ieri è stato convocato il Comitato provinciale per la sicurezza sul lavoro. In quella sede dovevano essere approfondite le richieste delle parti sociali e dell’Inail in materia di sicurezza sul lavoro ma non è stata data nessuna risposta rimandando la discussione.
Ma il problema è attuale, drammaticamente presente e procrastinare le decisioni è inaccettabile.
Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
• quali sono ad oggi le azioni concrete messe in campo in materia di sicurezza e salute sul lavoro frutto del lavoro del Comitato provinciale di coordinamento istituito nel 2019;
• a quali risultati è giunto l’Ufficio sicurezza negli ambienti di lavoro in particolare nella elaborazione dei provvedimenti di programmazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in coerenza con il piano salute e nella promozione di azioni di rete con le associazioni di categoria, la rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori, per il miglioramento della cultura della salute e sicurezza sul lavoro;
• cosa risponde ai rappresentanti dei sindacati e ai datori di lavoro che chiedono di trasformare il Comitato in un tavolo operativo, capace di rispondere alle necessità pratiche dell’organizzazione delle aziende e dei lavoratori;
• se non ritenga utile istituire una premialità sotto forma di incentivi, finanziamenti e defiscalizzazione alle imprese “virtuose" in materia di prevenzione, sicurezza e salute sul lavoro. E al contempo prevedere disincentivi/sanzioni a carico delle imprese “non virtuose”, ossia quelle in cui si sono verificati gravi infortuni o incidenti mortali a causa del mancato rispetto della normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
• vista la denunciata carenza dei controlli che non permette una prevenzione adeguata e l’organico sottodimensionato di UoPsal e del Servizio Lavoro della Provincia se non si ritenga di provvedere celermente alla assunzione di addetti alla vigilanza sul rispetto della sicurezza sul lavoro;
• se non ritenga opportuno destinare le somme derivanti dall’applicazione del Decreto legislativo n. 758 del 1994 in materia di sicurezza e salute sul lavoro per finanziare attività di prevenzione e controllo;
• se non ritenga necessario investire ulteriormente in attività di informazione e formazione a favore delle imprese e dei lavoratori trentini.
Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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