Il Consiglio provinciale ha dato il suo via libera ad una mozione del consigliere Pietro De Godenz proposta per contrastare in mondo del bostrico, coleottero nocivo per le foreste dolomitiche che si nutre del legno tenero dell'abete rosso e sta letteralmente infestando non solo il Trentino ma anche gli altri territori delle Dolomiti.
In particolare, si può leggere nel dispositivo approvato - emendato dalla Giunta - il consigliere ha ottenuto l'impegno della stessa a considerare nell'opera di prevenzione l'importanza di mantenere le condizioni adatte allo sviluppo dei predatori del bostrico, attivare un tavolo di confronto con le parti interessate tra le quali Comuni, ASUC e Magnifica Comunità di Fiemme al fine di valutare le soluzioni da intraprendere nell'adattamento ai cambiamenti climatici per il mantenimento di servizi eco-sistemici, ivi inclusa la filiera legno ma soprattutto l'impegno più importante: valutare forme di sostegno per il progressivo ripristino della produttività e dei servizi svolti dagli ecosistemi forestali danneggiati.
"Ho voluto intervenire chiedendo azioni veloci e concrete" ha spiegato il consigliere De Godenz a margine della seduta "facendo in modo che tutte le parti interessate, in particolare gli enti che da sempre si occupano di mantenimento e miglioramento del preziosissimo patrimonio silvo-pastorale trentino si sentano e vengano da subito coinvolti e messi in grado di contrastare al meglio questo insetto, davvero deleterio per i nostri boschi. Ho avuto in tal senso la rassicurazione da parte dell'assessore che ha già iniziato a contattare i territori e la Magnifica Comunità di Fiemme, inoltre a breve si confronterà anche con le amministrazioni comunali in quanto i boschi trentini sono il vero patrimonio delle nostre valli e delle nostre comunità e vanno salvaguardati."
"Pertanto" ha concluso De Godenz "sono molto contento che la mia proposta, con pochi e marginali cambiamenti, sia stata accolta dalla Giunta e votata dai colleghi consiglieri all'unanimità perchè oltre ad attuare nell'immediato misure di contrasto bisogna promuovere il progressivo ripristino della produttività, in quanto il problema del bostrico è molto più grave di quel che si pensa e ci troviamo davanti al rischio di subire forti ripercussioni economiche nella filiera del legno nei prossimi anni se non iniziamo da subito ad agire in modo concreto aiutando le attività economiche coinvolte".
Sotto si riporta testo completo della mozione come approvata.
PROPOSTA DI MOZIONE n 435
A causa dei cambiamenti climatici e, sicuramente, dell'indebolimento dei boschi in seguito al passaggio della tempesta Vaia, su tutte le Dolomiti sta proliferando il bostrico, un piccolo coleottero che si nutre del legno tenero dell'abete rosso.
Il coleottero inizialmente aveva infestato i boschi del trentino meridionale, ma tra la primavera e l'estate dello scorso anno i focolai si sono estesi anche nelle valli più fredde come la Val di Sole e la Val di Fiemme, specialmente sui versanti assolati del fondovalle e nel corso di quest'anno sono già stati destinati al taglio 125’000 metri cubi di legname colpito e con numeri purtroppo ancora in crescita.
La provincia, coadiuvata dalla Fondazione Mach, sta già aiutando i territori colpiti mettendo in atto un piano di azione per gestire la diffusione del bostrico attraverso interventi di esbosco e ripristino dei boschi danneggiati predisponendo nel contempo un monitoraggio della popolazione dell'insetto per identificare e segnalare tempestivamente la comparsa di un eventuale focolaio che verrebbe trattato con la cattura per mezzo di trappole a feromoni.
Considerando che il patrimonio forestale del Trentino copre più della metà del nostro territorio ed è un valore reale nell'economia delle nostre valli, è necessario intensificare le attività di tutela per salvaguardare questo prezioso ecosistema.
Andrea Bertagnolli, tecnico forestale della Magnifica Comunità di Fiemme, ente che gestisce 20’000 ettari di boschi in 11 comuni che nel complesso rappresenta quasi la metà della superficie di tutta la valle di Fiemme, ha dichiarato alla Stampa “Il bostrico per l'abete rosso è come il coronavirus per l’uomo. È un parassita molto selettivo, attacca le piante in difficoltà, le popolazioni con meno capacità di reazione, ma poi colpisce anche gli individui sani”.
Il ruolo fondamentale che la Magnifica Comunità di Fiemme sta compiendo nella gestione selvicolturale per contrastare la diffusione del bostrico, per ripristinare la funzionalità degli ecosistemi forestali, nonché favorire il recupero e l'immissione sul mercato del legname di schianto e attaccato dall’agente patogeno porta la stessa ad avere un deficit economico rilevante, infatti in questo momento l’unica soluzione percorribile è l'individuazione precoce degli alberi infestati, il loro abbattimento ed esbosco seguito dal rimboschimento.
Molto interessanti sono le ultime ricerche internazionali di studio del fenomeno del bostrico al fine di trovare soluzioni alternative a quelle utilizzate e che siano soddisfacenti anche dal punto di vista economico; Da questi studi condotti anche dalle Università di Vienna, Padova e Bolzano, emerge l’utilizzo di animali antagonisti come il picchio, già utilizzato in Svizzera, (basti pensare che un solo picchio tridattilo può catturare fino a 2000 bostrici al giorno) e il coleottero Cleride.
Appare quindi evidente come il mantenimento di predatori antagonisti al bostrico, oltre alla diversificazione della piantumazione forestale alternativa all’abete rosso vada sicuramente a favorire la biodiversità dei boschi trentini vero patrimonio delle nostre valli e delle nostre comunità.
Per tali ragioni,
il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta Provinciale:
• a considerare nell'opera di prevenzione l'importanza di mantenere le condizioni adatte allo sviluppo dei predatori del bostrico
• attivare un tavolo di confronto con le parti interessate tra le quali Comuni, ASUC e Magnifica Comunità di Fiemme al fine di valutare le soluzioni da intraprendere nell'adattamento ai cambiamenti climatici per il mantenimento di servizi eco-sistemici, ivi inclusa la filiera legno
• valutare forme di sostegno per il progressivo ripristino della produttività e dei servizi svolti dagli ecosistemi forestali danneggiati.
Cons. Pietro De Godenz
Ufficio stampa Gruppo consiliare prov. Unione per il Trentino
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