Nei vari modi di leggere la pandemia c’è anche quello, silenzioso quanto creativo e laborioso, che suggerisce di coglierla come un’opportunità. Capita così per tutti i momenti di difficoltà. Momenti che mettono in moto la fantasia ma soprattutto l’ingegno e il coraggio.
E’ questa la molla che ha fatto scattare un’operazione che ha coinvolto gli allievi e gli insegnanti dei nove Centri di Formazione Professionale di ENAIP Trentino e che ha portato all’individuazione di una nuova figura professionale: il facilitatore digitale.
Si tratta di una novità anche in campo nazionale.
“Compito di un facilitatore – spiega il direttore generale dell’Ente Massimo Malossini – è quello di accompagnare il sistema scolastico nella transizione digitale che la pandemia ha, nei fatti, semplicemente accelerato”.
Questo significa che il Covid ha contribuito a mettere in moto un processo di rinnovamento della didattica e degli strumenti informatici ad essa collegati sia per quanto riguarda i contenuti, sia per quanto riguarda i mezzi e le tecnologie utilizzate. E per questo, sostengono in ENAIP Trentino, il progetto ha portato alla costituzione di un vero e proprio “ecosistema di competenze” che consiste nell’integrazione dei diversi strumenti della multi medialità, in lezioni in presenza e a distanza con percorsi individuali, ma anche nella collaborazione a livello pedagogico fra discipline diverse così come in un dialogo permanente ed aperto fra scuola e imprese.
Rinnovare la didattica sui contenuti significa inoltre uscire in modo creativo e costruttivo dalla tradizionale lezione frontale per trasformarla in un’esposizione di contenuti multimediale con grafiche, filmati, supporti statistici e simulazioni che rendano le lezioni accattivanti ed ancora più interessanti dal punto di vista contenutistico.
ENAIP Trentino ha così promosso un “Laboratorio di facilitazione digitale” denominato eVETLab attraverso il quale si punta a creare un ponte fra insegnanti, alunni e comunità territoriale in modo tale di vincere la sfida della transizione tecnologica.
Il progetto, che si pone innanzitutto l’obiettivo di elaborare un nuovo metodo didattico, ha visto il coinvolgimento di 20 docenti in rappresentanza di tutti i nove Centri di Formazione Professionale che circa un anno fa hanno intrapreso una percorso di formazione (50 ore) dove sono stati messi a punto processi di innovazione pedagogica riguardanti diverse materie e discipline quali l’italiano e la comunicazione, le lingue comunitarie, matematica, informatica e il calcolo professionale ed infine l’ambito delle scienze e della fisica.
I nove Centri di Formazione Professionali sono pertanto in grado di affrontare il nuovo anno scolastico contando su una piattaforma tecnologica condivisa, su una nuova App (Apperò) che rappresenta un vero e proprio manuale per semplificare ed organizzare le lezioni digitali e su questa nuova figura professionale di supporto ai colleghi docenti impegnati nell’innovazione dei processi di insegnamento e di apprendimento grazie alle tante opportunità offerta dalle tecnologie digitali.
Il percorso formativo, coordinato dalla professoressa Federica Oradini, Coordinatrice di Sviluppo Tecnologie Mobili presso l’Università di Westminster-Londra, ha portato al riconoscimento formale di questa nuova figura professionale con il rilascio di un attestato di “Facilitatore digitale” correlato al Quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali dei docenti e dei formatori livello B2/Esperto.
Ufficio stampa Acli trentine
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