Un impegno vero per valutare come sostenere le associazioni che gestiscono le piscine nella nostra Provincia è stato ottenuto ieri sera grazie ad un apposito odg presentato dal cons. Pietro De Godenz
"Ho pensato e proposto questo odg" ha spiegato De Godenz "perchè ritengo prioritario sostenere le associazioni che gestiscono e portano con impegno l'operatività delle piscine, in particolare nelle nostre valli. Si tratta di realtà essenziali, anch'esse fortemente colpite dalla crisi e che nonostante ciò hanno continuato a dare un servizio utile ai cittadini spesso sobbarcandosi responsabilità e spese e senza aver ricevuto, fino ad ora, nessun aiuto."
"Perciò dobbiamo supportarle con un vero aiuto: servono concretezza e soluzioni reali ed è nostro compito fornirle con tutte le azioni attuabili. Le associazioni lo meritano e ne hanno davvero bisogno per continuare a lavorare recuperando un po' di serenità" ha concluso De Godenz. L'ordine del giorno è stato approvato all'unanimità e, come riporta il dispositivo, impegna la Giunta a porre in essere in coerenza con le titolarità delle amministrazioni comunali e con quanto dalle stesse già al riguardo eventualmente posto in essere, attività di verifica della situazione al fine di valutare quali azioni possono essere eventualmente proposte compatibilmente con le risorse disponibili e con la disciplina comunitaria
Di seguito si riporta testo completo dell'Odg come emendato in accordo con la Giunta e approvato all'unanimità dal Consiglio
PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO N° 18
Sostegno straordinario alle piscine in Trentino
L’epidemia COVID-19 ha colpito tutti in modo drammatico con pesanti ripercussioni al tessuto economico della nostra provincia.
Una delle categorie che hanno dovuto chiudere a ottobre dello scorso anno e che non hanno potuto riaprire fino a quest'estate, sono gli impianti natatori indoor o più comunemente chiamate piscine al coperto.
E’ obbligo specificare che sin da subito le piscine, come le palestre sono intervenute con l'applicazione del protocollo emanato prima di ottobre 2020: dalla densità di affollamento in vasca calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona, alla doccia saponata prima di entrare in acqua, ai due metri di distanza anche per le docce e ingressi contingentati; non si capisce quindi la ratio per cui le seconde abbiano potuto riaprire con il 01 giugno 2021 mentre le piscine abbiano dovuto attendere ancora (previsione data al 1 luglio anticipata, data la zona bianca, al 15 giugno in Trentino).
Infatti sul sito del Dipartimento per lo sport della Presidenza del consiglio dei ministri è stato riportato il decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52 (Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19) nel quale sono state introdotte tutte le nuove disposizioni per il mondo dello sport, previste in particolare agli articoli 5 e 6 del medesimo decreto.
Nello specifico al comma 1 dell’art. 6 si trovava “ 1. A decorrere dal 15 maggio 2021 in zona gialla sono consentite le attività' di piscine all'aperto in conformità' a protocolli e linee guida adottati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento dello sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico.” andando così a confermare l'apertura solo degli impianti all'aperto e dal primo giugno la riapertura di tutti gli impianti, palestre comprese, per allenamenti “a secco” - eventualità poi avverata, tanto che ad oggi tutte le piscine trentine, come sopra indicato, dato il raggiungimento della “zona bianca”, hanno ripreso la loro attività solo in data 15 giugno 2021.
Sul nostro territorio, a parte il comune di Trento che le conduce direttamente attraverso una società pubblica, sono molte le piscine gestite da una associazione sportiva di volontariato o comunque privata, soprattutto nelle valli.
Esse, nella maggior parte, vengono condotte dalla società risultante vincitrice di un appalto, la quale si sobbarca tutte le spese di gestione, con un esiguo contributo da parte del Comune che ne è proprietario. Tale contributo, stabilito in fase di appalto, è normalmente molto basso in quanto anche su questo è basata l’aggiudicazione della gara.
Nel periodo di costrizione della pandemia, le piscine sono rimaste chiuse al pubblico, ma già a partire dal 2019 erano venuti a mancare tutti i corsi di nuoto, compresi quelli degli istituti scolastici e tutte le attività ginniche in acqua correlate che fungevano da maggior introito per le stesse.
Per tali ragioni utilizzando gli stanziamenti già previsti a bilancio
il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta Provinciale:
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o a porre in essere in coerenza con le titolarità delle amministrazioni comunali e con quanto dalle stesse già al riguardo eventualmente posto in essere, attività di verifica della situazione al fine di valutare quali azioni possono essere eventualmente proposte compatibilmente con le risorse disponibili e con la disciplina comunitaria
Cons. Pietro De Godenz
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