Ieri, con un emendamento presentato dalla SVP e appoggiato dalla Lega Salvini a seduta del Consiglio regionale già in corso, la maggioranza regionale ha approvato l’adeguamento al rialzo delle indennità dei consiglieri provinciali. Per non farsi mancare nulla, la maggioranza ha pure chiesto ed ottenuto il voto segreto, come se si stesse votando qualcosa di riservato e non l’utilizzo di risorse pubbliche.
Il tema era sul tavolo della commissione istituzionale del Consiglio regionale da mesi, senza che la maggioranza riuscisse a produrre una proposta su cosa fare degli arretrati dell’indicizzazione ISTAT dovuti ai consiglieri, che erano stati bloccati dai consiglieri stessi negli anni precedenti, per evitare l’automatismo della rivalutazione.
E così ieri, con un vero e proprio blitz, SVP e Lega Salvini hanno deciso di liquidare ai Consiglieri otto anni di arretrati, di applicare una rivalutazione quinquennale su base ISTAT locale (quindi più alta di quella nazionale perché il costo della vita in regione è maggiore) e di vietare la possibilità di rinuncia da parte del beneficiario.
Il Gruppo del PD si è fortemente opposto e ha condannato questa operazione, sia nel metodo che nel merito. Abbiamo innanzitutto chiesto di votare con voto palese, perché non c’era nulla da nascondere; abbiamo dichiarato e votato contrario; e a un certo punto, visto che con il voto segreto non sempre i numeri tornavano, abbiamo scelto di non partecipare alla votazione.
In Aula abbiamo detto che la Commissione competente stava lavorando e approfondendo il tema, anche attraverso audizioni di esperti e che questo “colpo di mano” avrebbe impedito di procedere con quel lavoro; che gli arretrati non dovevano per forza essere liquidati, ma il Consiglio avrebbe potuto condividere il loro trasferimento in un fondo per l’emergenza economica o sociale; che la rivalutazione non deve più essere automatica ma che avrebbe potuto essere agganciata al rinnovo dei contratti pubblici; che impedire ai beneficiari di rinunciare a questi soldi è lesivo della libertà del Consigliere di rifiutare questi aumenti.
Mentre larghe fette della popolazione rischiano di perdere il lavoro e i dati sulla povertà continuano a crescere, la Lega Salvini decide di aumentare gli stipendi. E per chiudere in bellezza si affretta a scrivere un post paradossale sulla propria pagina facebook dal titolo “Stop all’aumento delle indennità”!.
La Capogruppo del PD del Trentino – Cons.a Sara Ferrari
Ufficio stampa PD del Trentino
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