Negli ultimi 10 anni le amministratrici di cooperativa sono passate dal 15% al 24,1%. Le presidenti dall’11,6% al 19,6%. Merito (anche) della formazione e dell’attività di rete proposta dall’Associazione Donne in Cooperazione in assemblea.
Continua la crescita delle donne con ruoli apicali nel movimento cooperativo trentino. Oggi l’assemblea dell’Associazione Donne in Cooperazione ha tirato le fila dei numeri e colto l’occasione per un bilancio dei tantissimi progetti formativi che hanno caratterizzato la proposta alle socie per il 2020. Perché – come sostiene con convinzione la presidente Nadia Martinelli –, la parità di genere si raggiunge offrendo strumenti formativi e informativi, una salda rete di sostegno e favorendo il cambiamento culturale.
In dieci anni +8% presidenti donne
Oggi sono 82 le cooperative trentine di primo grado presiedute da una donna (su 419), ovvero il 19,6%. Un balzo in avanti importante, considerato che questo dato si fermava al 14% nel 2013 e all’11,6% nel 2011.
Ancora più significativa la crescita della rappresentanza femminile all’interno dei Consigli di Amministrazione delle cooperative, dove oggi partecipano oltre 900 donne, il 24,1% del totale dei componenti. Nel 2017 questa percentuale era del 15,4% e nel 2010 del 15% circa.
Osservando i dati di presenza femminile nel 2020 nei vari settori, si nota che il comparto maggiormente rappresentato è quello delle cooperative sociali e di abitazione, dove il 40,7% degli amministratori è di sesso femminile. Segue il settore del consumo, con il 35,4%, quello delle coop di lavoro, produzione e servizi, con il 24,5%, e il credito con il 21,1%. Maglia nera alle coop agricole, dove le donne non riescono a rappresentare neanche il 4% del totale degli amministratori.
Formazione, la chiave per crescere
La presidente Nadia Martinelli ha ripercorso in assemblea le numerose opportunità formative offerte alle donne del movimento, sottolineando come la partecipazione non sia importante soltanto ai fini dello sviluppo di nuove competenze o per il rafforzamento e consapevolezza di sé, ma anche per creare rete, conoscendo altre donne impegnate nel sistema, approfondendo le loro esperienze e creando nuove connessioni.
E la pandemia non ha fermato l’azione formativa, ma l’ha trasformata a distanza, offrendo moltissimi temi. Le Donne in Cooperazione hanno approfondito la questione della salute sui luoghi di lavoro, dal momento che le differenze tra donne e uomini si riflettono anche sui rischi di malattia ed infortunio. Dopo una fase di ricerca, questo progetto ha prodotto le Linee Guida per la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in ottica di genere, che sono state presentate e divulgate presso le cooperative.
Molto seguito anche il percorso ‘Ricominciamo da tre… con te’, in collaborazione con i Giovani Cooperatori e la Federazione, uno spazio di rafforzamento e di empowerment di donne e giovani affinché possano interrogarsi sulla possibilità di un loro maggiore coinvolgimento, con ruoli di responsabilità crescenti.
Lo stesso vale per il progetto ‘Reda, Rete di empowerment per donne amministratrici’, in collaborazione con la Commissione provinciale per le pari opportunità, che mira a favorire la crescita della rappresentanza femminile e contestualmente ad attivare alcuni processi di cambiamento culturale e delle politiche organizzative all’interno delle imprese cooperative.
E poi spazio alla formazione interna per il Consiglio direttivo, al percorso sulla parità di genere come motore di sviluppo sostenibile, così come previsto dall’obiettivo 5 dell’Agenda Onu 2030, e a ‘Cooperazione 2040’, il progetto nato grazie alla borsa di studio della Federazione in ricordo di Katia Tenni, in cui l’Associazione Donne è stata coinvolta per raccogliere testimonianze sugli scenari futuri della cooperazione.
Per il 2021, come ha anticipato la presidente, ci sarà spazio anche per una collaborazione con la Fondazione Don Guetti, un progetto di ricerca etnografica volto a comprendere la condizione femminile nell’impresa cooperativa e nello specifico il ruolo delle donne al vertice.
La ricerca, condotta dalla storica dell’economia e dell’impresa Veronica Ronchi, coinvolge 22 cooperatrici della realtà non soltanto trentina ma anche nazionale e internazionale. “Il nostro obiettivo – spiega Nadia Martinelli – è quello di supportare e favorire la presenza femminile nella governance delle cooperative, e confidiamo che la lettura delle interviste di queste cooperatrici che ‘ce l’hanno fatta’, possa essere uno stimolo per le donne che vogliono lanciarsi ma sono trattenute ‘a terra’ dai motivi più disparati”.
È poi prevista la conclusione del progetto ‘Gener-azioni cooperative’, con la collaborazione dei Giovani Cooperatori e della Federazione, rivolto a cooperatrici e cooperatori che desiderano potenziare le loro capacità di gestire le responsabilità, affrontare il cambiamento ed avere strumenti più strutturati per essere interpreti della cooperazione di oggi e di domani.
L’intervento del presidente Simoni
All’assemblea dell’Associazione Donne in Cooperazione ha partecipato il presidente della Cooperazione Trentina, Roberto Simoni.
“L’Associazione Donne si sta ritagliando un ruolo importante all’interno del movimento della Cooperazione Trentina – ha osservato - La cooperazione ha bisogno della presenza femminile soprattutto in alcuni settori dove la sensibilità, le modalità di confronto e di relazione che può apportare il mondo femminile sono importantissime per una cooperazione che, in questo periodo, sta puntando al rilancio e alla ripresa. Donne preparate, capaci, che rivestono ruoli anche di vertice all’interno del nostro movimento. Naturalmente i complimenti alla presidente dell’Associazione Donne in Cooperazione, Nadia Martinelli, perché ha saputo ben lavorare”.
Ufficio Stampa Federazione Trentina della Cooperazione
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