Futura ha presentato in Consiglio provinciale una question time per sapere nel dettaglio da Fugatti quali azioni intenda mettere in atto da qui alla prossima scadenza del 31 luglio per evitare che la A22 vada a gara.
Pochi giorni fa la stessa preoccupazione per la vicenda l’aveva espressa anche il Presidente Kompatscher.
Con la sua (non) risposta, il Presidente Fugatti ha palesato al Consiglio la totale mancanza di strategia per evitare di perdere la gestione di una infrastruttura strategica per il nostro territorio.
Fugatti si è limitato a rappresentare lo stato dell’arte, riproponendo ciò che Futura aveva inserito in premessa, e cioè che la questione è complessa e che prevede solo due alternative: la messa a gara o l’affidamento diretto.
Grazie Presidente: questo lo sapevamo pure noi.
Il tempo sta per scadere, visto che se ne è perso anche troppo cercando, in contrasto con Bolzano, di vedersi rinnovata la proroga. Così rischiamo di perdere il controllo pubblico sull’A22, con tutte le gravi conseguenze che esso implica dal punto di vista ambientale (con lo spostamento progressivo del traffico su rotaia e l’implementazione del principio “chi più inquina più paga”) ed economico (con le ricadute in termini di reinvestimento sui territori) per il nostro territorio.
Perdere il governo strategico sul corridoio del Brennero e quindi il governo delle politiche trasportistiche e di mobilità sostenibile per il futuro vuol dire perdere una delle più importanti partite di questa consiliatura. Sbalordisce il modo asettico con il quale il Presidente ha (non) risposto in aula, come se la partita non fosse tra quelle cruciali.
I nodi da affrontare sono noti. Il principale è la liquidazione dei soci privati con l’elevato rischio di contenzioso sul valore delle quote da riscattare. Poi la governance della futura in-house, la partita del fondo ferrovia, il quantum da versare allo stato con i contenziosi aperti sugli extraprofitti e quello con l’agenzia delle entrate, il PEF da definire e la questione società pubbliche partecipate da soci privati da liquidare. Partite assolutamente non risolvibili in meno di due mesi.
Ancora una volta rischiamo di stare a guardare un’altra partita strategica per il nostro territorio che verrà gestita da altri, come in un certo senso è già accaduto con l’idroelettrico. Ancora una volta si decide di non governare le partite politiche più importanti, perdendo l’opportunità di guidare il corridoio del Brennero verso la transizione ecologica tanto auspicata.
PAOLO ZANELLA
Consigliere provinciale FUTURA
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