È notizia di oggi che il Sindaco del Comune di Lona Lases si è dimesso, in quanto “non sussistono – come ha dichiarato - le condizioni per affrontare con un minimo di sostegno tecnico e serenità le incombenze ordinarie e men che meno per affrontare progetti futuri che pure non mancherebbero”. Oltre alla mancanza del Segretario comunale, a Lona Lases risulta scoperto anche l’ufficio tecnico e quello contabile. Tanto che i Commissari nominati dalla Giunta provinciale hanno riferito che “il problema maggiore che affligge il Comune è legato all’impossibilità riscontrata a dotare l’organizzazione di un segretario stabile e del minino di personale contabile e tecnico per assicurare l’attività amministrativa ordinaria”.
Esprimiamo al Sindaco Ferrari e alla sua Giunta la nostra vicinanza e li ringraziamo per il servizio svolto a favore della propria comunità pur in una situazione di grande difficoltà.
Al contempo vogliamo tornare ad esprimere la nostra grande preoccupazione per l’operato della Giunta provinciale in tema di enti locali e per l’incapacità, politica prima ancora che amministrativa, di risolvere delle problematiche che stanno limitando la funzionalità e le potenzialità dei Comuni trentini. Ancora risuonano le dichiarazione di giubilo per la forzata approvazione di una sgangherata riforma dei Segretari comunali, poi dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, che avrebbe dovuto secondo la Giunta aiutare i Comuni trentini e che ha invece lasciato decine di essi – tra cui Lona Lases – senza Segretario e nell’impossibilità di nominarne uno nuovo. E poi la guerra contro le Comunità di Valle, denigrate, indebolite e infine commissariate, abbandonate nell’incertezza e in attesa di una riforma da anni annunciata e mai nemmeno abbozzata. E ancora, la battaglia contro ogni forma di collaborazione o gestione associata o fusione tra enti, per inseguire un’anacronistica parcellizzazione degli enti locali che si scontra però – come dimostra il caso di Lona Lases – con l’impossibilità di garantirne la piena operatività.
Al tentativo di attuare una riforma che andasse davvero a supportare gli enti locali e la loro capacità di governare il presente e costruire il futuro, la Giunta provinciale ha preferito interrompere ogni esperienza – pur imperfetta – avviata nel passato, lasciando i Comuni trentini più soli, più deboli e spesso nell’impossibilità di garantire anche l’ordinaria amministrazione.
Ai Comuni trentini non servono Commissari, non servono Segretari a scavalco o mobilitati di imperio, non servono pacche sulle spalle e nemmeno miopi riforme localiste. Servono risposte strutturali, adeguate alla complessità del nostro tempo e all’evoluzione della pubblica amministrazione, che li mettano nelle condizioni di operare per rispondere al meglio alle esigenze della propria comunità, evitando il rischio di radicalizzare lo scontro tra città e valli, così come tra Comuni grandi e Comuni piccoli, e soprattutto di creare classi di cittadini con vantaggi ed opportunità diverse in base al luogo e al Comune in cui vivono.
Per il Gruppo del Partito Democratico del Trentino
Il Cons. Alessio Manica
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