Nel 2009 il Consiglio provinciale di Trento ha istituito l’ Accademia della Montagna, una Fondazione che ha visto fin dall’inizio la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali e non, che si occupano di montagna.
L’ Accademia della Montagna negli anni si è ritagliata una posizione autorevole a livello nazionale e alpino, con progettualità volte a valorizzare l’ambiente, le professionalità e la frequentazione della montagna.
Sono nati progetti che hanno risposto ad esigenze locali legate al turismo montano come il progetto “Ragazzi al rifugio” che ha portato oltre 2000 ragazzi a conoscere e soggiornare nei rifugi trentini dopo aver verificato, attraverso una ricerca con UNITN, che i ragazzi trentini non sono grandi frequentatori della montagna. Successivamente è stato programmato un corso, durato cinque anni, in collaborazione con l’Università di ingegneria - corso di Architettura - per la progettazione di strutture in alta montagna, denominato “Rifugio Plus”.
L’attenzione ai rifugi si è esplicata anche con la stesura in collaborazione con UNITN - Ingegneria Ambientale - e l’Associazione rifugi del Trentino delle linee guida per la “Gestione sostenibile del rifugio”, andando incontro alle sensibilità dichiarate dell’utenza turistica dell’alta montagna.
La Commissione Europea ha voluto conoscere il progetto “Marchi Open per un Trentino accessibile” che ha definito i criteri di certificazione delle strutture turistiche commerciali e pubbliche, dei percorsi, degli Eventi sportivi applicando la certificazione di accessibilità, primi al mondo, ai mondiali di sci nordico del 2002 in valle di Fiemme. Oltre 300 le persone con disabilità e accompagnatori presenti. Si tratta di un Target di oltre 50 milioni di persone che per il 70 % chiedono la vacanza outdoor. I marchi sono stati oggetto di un intervento finanziario per adattarli alle norme ISO e rilanciarli sul territorio con il coinvolgimento della Apt della valle di Sole, che ha iniziato il percorso di certificazione per proporsi come “Territorio accessibile” a partire dagli impianti di risalita.
Nel 2013 Accademia istituisce “La Scuola trentina della pietra a secco “e l’anno dopo contribuisce alla nascita della Scuola Italiana con sede staccata a Terragnolo. La Scuola definisce con il dipartimento dell’Istruzione e l’Associazione artigiani il percorso professionale del “Costruttore esperto di muri a secco “che ha abilitato 19 esperti costruttori recuperando una professionalità sparita nel tempo. L’Accademia ha contribuito alla stesura del 4° dossier Unesco che, nel 2017, ha riconosciuto l’Arte della costruzione dei muretti a secco come bene dell’umanità.
Avendo come riferimento l’assessorato al turismo le diverse azioni hanno interagito con questo settore. Nasce così, ad esempio, il progetto “Rifugio cardioprotetto “, che ha raccolto fondi con la vendita del libro “Montagne senza vetta” di Massimo Dorigoni e la collaborazione dell’associazione Pernici della Piof di Lizzana, riuscendo ad acquistare 22 defibrillatore che si sono aggiunti ai 6 donati dal Rotary Club Trento partner di progetto. Con l’intervento dell’assessorato alla Sanità, che ha messo a disposizione le risorse e delegando la richiesta ai rifugi, saremo la prima montagna sicura delle Alpi dove ogni rifugio sarà dotato di un defibrillatore.
Dal 2017 Accademia della Montagna è entrata a far parte di Tsm (Trentino school of management, strumento formativo della PAT) come una delle quattro Unità strategiche assieme alla Scuola del Turismo, la Scuola del Paesaggio e le Dolomiti Unesco.
Premesso ciò interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
1. quali ragioni hanno spinto la Giunta provinciale a “declassare” l’ Accademia della Montagna, da Unità strategica a progetto della Scuola del paesaggio;
2. se il progetto ragazzi al rifugio, che coinvolge quest’anno 20 istituti comprensivi e 10 istituti superiori, è sempre gestito dall’Accademia della montagna;
3. come si stanno valorizzando i marchi Open dopo l’intervento finanziario che li ha ridefiniti e ne ha semplificato le procedure di applicazione;
4. come si intende valorizzare la scuola della pietra a secco vista l’importanza dei muri a secco per la bellezza estetica ma soprattutto quali indicatori di qualità biologica dei terreni;
5. con quali criteri viene scelto il direttore di Tsm, con quali specifiche competenze e quale compenso;
6. se è dato di conoscere il programma operativo 2021 di Tsm e per i prossimi anni.
Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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