CHIARIMENTI SULLA FREQUENZA DEI TAMPONI PER I PARENTI E SULLA RESPONSABILITÀ DEL DIRETTORE SANITARIO
Premesso che:
in data 26 aprile 2021 sono state diffuse le “Linee Guida per la ripresa delle visite dei familiari nelle RSA - Sostituzione Punto 5.2 Parenti e Visitatori Versione 4° Linee Guida RSA” per la riapertura delle RSA alle visite con contatto, che di fatto danno attuazione a quanto previsto dalla risoluzione “Riapertura delle RSA alle visite dei familiari senza barriera”, a prima firma del sottoscritto, collegata all’informativa della Giunta 35/XVI del 20 aprile scorso e approvata all'unanimità dal Consiglio provinciale;
l’obiettivo dichiarato e assolutamente condivisibile è quello di contrastare l'impoverimento delle relazioni socio-affettive che hanno favorito un decadimento psico-emotivo dei residenti, anche comportando talvolta un peggioramento di patologie di tipo organico. Inoltre risulta fondamentale consentire ai familiari, dopo oltre un anno di distanza dai propri cari, di offrire loro sostegno e supporto affettivo in un momento difficile come quello attuale;
vista la quasi totale copertura vaccinale dei residenti nelle RSA, nelle suddette Linee guida è prevista la possibilità di far visita dal 1° maggio ai residenti vaccinati con contatto, sempre mantenendo FFP2 e igienizzando le mani. All'aperto la possibilità è prevista per tutti i parenti. Nei locali interni dedicati, invece, è possibile far visita ai residenti vaccinati solo se il parente è anch'esso vaccinato, almeno con la prima dose, o guarito dal CoViD-19 da meno di 90 giorni. Per i parenti non vaccinati l'accesso ai locali interni è subordinato all'esito negativo di un tampone eseguito meno di 48 ore prima dell’accesso;
dalle Linee guida si evince che i tamponi rapidi possono essere eseguiti direttamente presso la RSA e quindi il costo non pare essere a carico dei parenti;
il personale sanitario e assistenziale delle RSA non vaccinato, in attesa che si dia attuazione all’articolo 4 del D.L. 44/2021, assiste decine di residenti per turno ed esegue un tampone di controllo ogni settimana - e non ogni 48 ore - a carico dell’APSS. Il personale delle RSA, fuori dalla struttura corre un rischio di contrarre il SARS.CoV-2 esattamente pari a quello dei parenti e quindi è incomprensibile questa differenza di frequenza di esecuzione del tampone tra le due categorie.
Considerato altresì che:
il Direttore sanitario resta legalmente responsabile della struttura e degli accessi, ma con queste Linee guida concordate tra Assessorato alla Salute, APSS, Upipa e Spes si definisce un indirizzo comune a tutte le RSA, sgravando il Direttore sanitario dalle decisioni su ogni singolo caso;
al punto 23 dell'Ordinanza n. 71 del Presidente Fugatti del 26 aprile scorso si stabilisce ancora che l'accesso alle strutture socio-sanitarie è vietato ai parenti, salvo casi eccezionali e all'esito di autorizzazione scritta da parte del responsabile sanitario della struttura e comunque nel rispetto delle linee guida del Dipartimento Salute e Politiche Sociali della PAT, che di fatto contraddicono l’Ordinanza, non rendendo più eccezionale l'accesso alle strutture, visto che ora è regolamentato.
Tutto ciò premesso:
CHIEDO AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E ALL’ASSESSORA ALLA SALUTE
1. se non si ritenga sufficiente far eseguire un solo tampone a settimana ai parenti non vaccinati, per poter far visita ai propri cari nei locali interni delle RSA, in linea con quanto avviene per gli operatori sanitari che, a differenza dei parenti, hanno contatti con decine di residenti per turno;
2. se non ravvedano una palese contraddizione tra l'aggiornamento delle Linee guida in questione, che di fatto “normalizzano”, regolamentandole, le visite, e l'Ordinanza n.71 del Presidente Fugatti, che ancora le considera un’eccezione e non si ritenga opportuno aggiornare l’Ordinanza.
PAOLO ZANELLA
Gruppo consiliare FUTURA
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