In Trentino gestione sempre reticente e poco trasparente degli orsi. Detenuti e non.
Recentemente mi sono recata presso il Servizio Fauna della Provincia di Trento a seguito di una richiesta di accesso agli atti per verificare le condizioni in cui vivono gli orsi reclusi al Casteller.
Sono uscita da questo incontro ancora più convinta che la soluzione della cattura e della captivazione di orsi ritenuti confidenti e problematici sia la peggiore possibile. Innaturale, crudele e costosa in termine di salute fisica e psichica degli animali e pure dei costi sostenuti per attivare e tenere in vita una struttura inadeguata, evidentemente ingiusta dal punto di vista sia etico che etologico.
A una mia precisa domanda sui possibili trasferimenti degli orsi mi è stato risposto che non c'era in vista nulla e che erano “solo chiacchiere”.
Qualche giorno dopo il generale Massimiliano Conti, nel corso di una diretta streaming della LAV, ha dichiarato che il Cites ha rilasciato il nulla osta per il trasferimento dell'orsa DJ3 in Germania. Dopo 10 anni dalla cattura e a 18 anni di età si è deciso il suo trasferimento, senza che l’amministrazione provinciale rendesse pubblicamente nota la decisione. Solo dopo che la notizia è trapelata l’assessora ha ammesso che erano avviate da tempo interlocuzioni internazionali per trovare una nuova casa ai plantigradi. Ma che avrebbe informato la popolazione degli eventuali sviluppi.
Oggi solo un laconico comunicato stampa nel quale si afferma che l’orsa DJ3 è in viaggio verso la Germania diretta al Parco alternativo per orsi e lupi di Worbis, dove è attesa in giornata. Si tratta della stessa area, di circa 10 ettari, che ospita dal 2010 anche l'orsa Jurka.
Tutta questa segretezza e silenzio sulla gestione degli orsi lascia senza parole. Ritengo che questa sia l’ennesima dimostrazione del fallimento della Provincia nella gestione degli orsi. Ha rinunciato ad elaborare un piano specifico di convivenza puntando direttamente alla traslocazione e captivazione permanente. Più comodo, meno impegnativo. Si sostengono costi ingenti per il Casteller e per il trasferimento che potrebbero essere investiti in prevenzione, formazione e informazione dei territori. E nella ricerca di soluzioni che siano le migliori per gli orsi, per contadini, allevatori e apicoltori e per le loro attività; per i territori e per la conservazione della bio diversità, cosi importante per la nostra stessa sopravvivenza di esseri umani.
Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere:
Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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