Le linee ad alta tensione che provengono da nord e da sud, dovendo attraversare la città di Trento, vengono deviate verso il Monte Bondone sia dalla centrale di smistamento di Cristo Re che da quella a sud di Trento. Salgono fino a Sardagna, attraversano il paese passando sopra o in prossimità delle abitazioni e poi scendono a valle.
Si tratta di linee costruite o potenziate molti anni fa, (qualcuna è stata sostituita per adeguarla ai nuovi voltaggi), quando le abitazioni non erano così numerose e le linee passavano per lo più sopra i campi. Ora la conca di Sardagna è quasi completamente urbanizzata.
Una linea ad alta tensione posta su tralicci più o meno alti dal suolo ha l'inconveniente di generare un campo elettromagnetico i cui effetti sull’uomo possono essere, a lungo andare nocivi. Disturbano il paesaggio e comportano in genere un disboscamento del terreno sottostante o impongono vincoli di inedificabilità entro le fasce di rispetto.
Aumentando la conoscenza sugli effetti dei campi elettromagnetici sull’uomo cresce la preoccupazione nella popolazione per gli effetti negativi sulla salute. Purtroppo le raccomandazioni di sicurezza emanate dai vari enti, nazionali ed internazionali, non coincidono. Si può osservare che i limiti espositivi indicati dai paesi dell’est sono assai più restrittivi di quelli indicati dalle autorità americane cui si ispirano quelle europee ed italiane. Negli ultimi anni poi si tenta di aumentare i livelli di esposizione ammessi, così il problema (per chi gestisce le linee) non c’è più. Attualmente le norme prevedono un limite di 100 microTesla fuori dalle aree abitate, un limite di attenzione di 10 microTesla in prossimità dei centri abitati, ridotto a 3 microTesla per le nuove linee.
Gli abitanti di Sardagna chiedono che le linee in questione siano interrate nel tratto che sovrasta l’abitato, in modo da ridurre drasticamente i campi elettromagnetici (il campo risulterebbe inferiore a 3 microTesla, a 4 o 5 metri di distanza, con un cavo interrato a circa 2 metri ed una tensione di 220 Kv). Sarebbe possibile interrare le linee attualmente esistenti utilizzando la viabilità esistente. In Regione, ad esempio, è stato interrato il collegamento Austria – Italia, da Glorenza a Malles/Sluderno, per un tratto di 23 chilometri, lungo la carreggiata esistente.
Anche se un cavo interrato costa, secondo Terna, da 7 a 10 volte di più di quello aereo, qui stiamo parlando di brevi tratte con costi facilmente recuperabili dai gestori.
Per quanto riguarda infine il sobborgo di Sardagna è forse opportuno ricordare che nel caso della realizzazione della grande funivia per il Bondone, le linee elettriche esistenti potrebbero comportare problemi per la funivia stessa.
Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere:
a. se non ritenga fondate le richieste degli abitanti di Sardagna che propongono l’interramento delle linee ad alta tensione che attraversano il centro abitato da nord a sud;
b. in caso affermativo, se non intenda sollecitare i gestori delle linee a studiare se esistono concrete possibilità di interramento delle linee in questione.
Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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