“A quanto pare 2+2 non fa sempre 4: quali sono le intenzioni della Giunta sul raddoppio della statale della Valsugana?”
Nel presentare con la solita enfasi il progetto “2+2” di raddoppio della statale della Valsugana nel tratto tra Borgo Valsugana e Grigno, il Presidente Fugatti spiegava che “i criteri che hanno orien-tato la scelta della Giunta sono tre: sicurezza, tempi di realizzazione, compatibilità economiche. Il progetto che è stato scelto potrà essere realizzato in circa 60 mesi, con una spesa di 86 milioni. Risulta pertanto, in base all'analisi multicriteria effettuata, sostenibile sia sul piano temporale che finanziario. L'alternativa delle 4 corsie avrebbe comportato tempi di realizzazione di circa 140 mesi, oltre dieci anni, comportando anche lo spostamento della ferrovia, oltre ad un costo quasi raddoppiato”.
A leggere queste dichiarazioni era lecito pensare che la proposta della Giunta fosse l’esito di una progettazione approfondita, verificata tecnicamente, valutata in relazione ai molti altri progetti che interessano la Valsugana e condivisa con gli amministratori locali. La forte reazione contraria del territorio ha presto fatto capire che come sempre nulla era stato condiviso. Il palco è poi defi-nitivamente crollato con il comunicato stampa della Giunta del 06/04/2021 in cui si dava conto del sopralluogo effettuato sul posto dal Presidente Fugatti con il dirigente del Servizio Opere Stradali e con l’Assessora alla salute – chissà, forse con le strade avrà più successo che con la sa-nità - per valutare la proposta di tracciato alternativa avanzata dai Sindaci della zona e dal Consi-glio comunale di Castel Ivano.
Sono bastate insomma le giuste considerazioni dei Sindaci per far crollare nel Presidente Fugatti le ferme certezze ostentate rispetto alla soluzione “2+2”, ed è quindi ora facilmente ipotizzabile che i due passi fatti sul posto dal Presidente saranno sufficienti per rimettere tutto in discussione. Quello che sembra un deciso piglio decisionista nasconde in realtà la totale incapacità della Giun-ta leghista di programmare, di pianificare e di confrontarsi con i territori.
Si spera almeno che il Presidente Fugatti abbia almeno imparato la sequenza logica dei processi decisionali: prima si fa il sopralluogo, poi ci si confronta con il territorio, poi si decide e infine si progetta. A fare viceversa è facile incappare in figuracce come questa.
Per sapere quali sono ora le intenzioni della Giunta provinciale ho depositato due interrogazioni.
Cons. Manica
Ufficio stampa PD del Trentino
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