Chiudere la SP2dir della Malga Parisa al traffico veicolare per trasformare l’arteria in un percorso ciclopedonale da inserire nel circuito già progettato dal Comune di Folgaria.
La SP2dir, che collega la frazione di Serrada e la località Fondo Grande nel territorio del Comune di Folgaria, chiamata anche “Strada della Malga Parisa”, corre interamente nel bosco lungo le pendici della Martinella, montagna molto frequentata da sciatori, escursionisti e cercatori di funghi. L'arteria, immersa in un ambiente naturale di rara bellezza, è caratterizzata da una sede stradale stretta, adatta ad un solo senso di marcia, e specialmente d'estate – ma sempre più anche nelle altre stagioni – è percorsa da pedoni ed escursionisti per passeggiate o da ciclisti. Non a caso, anche per ragioni di sicurezza, il Comune di Folgaria ne dispone nel mese di agosto di ogni anno la chiusura al traffico veicolare tra l'incrocio con la strada forestale austroungarica diretta alla Martinella e la confluenza, all'altezza dell'abitato di Fondo Grande, con la SP143, arteria che collega Folgaria alla frazione di Francolini e anche alle località di Fondo Piccolo e di Passo Coe.
I veicoli a motore – in particolare automobili e furgoni – utilizzano la SP2dir prevalentemente nella stagione sciistica invernale da e per Serrada e Fondo Grande, al solo scopo di “tagliare” il percorso attraversando il bosco ed evitando, così, la SP143 da o verso Folgaria via Francolini,per accorciare il tragitto di alcuni km. Lo stesso avviene, pur con meno frequenza, anche nelle altre stagioni dell'anno e in particolare l'estate, compreso il mese di agosto nonostante il divieto di circolazione appena ricordato e visibile grazie all’apposita segnaletica installata in quel periodo dal Comune di Folgaria. Le violazioni accadono a causa dei pochi controlli effettuati lungo l'arteria per scarsità di personale autorizzato e preposto (polizia locale, forestali, carabinieri).
Appare evidente che il traffico veicolare a motore consentito nei due sensi di marcia lungo la SP2dir risulta del tutto inopportuno e inadeguato per tre ordini di ragioni:
1. la ristrettezza della sede stradale con le numerose svolte e i saliscendi del tracciato, incompatibili anche con le velocità più basse e che rendono difficoltosi il transito e le manovre se si incontrano veicoli, specie se di grandi dimensioni (Suv e/o furgoni commerciali o minibus), provenienti dagli opposti sensi di marcia;
2. i rischi per la sicurezza e la tranquillità dei sempre più numerosi pedoni (spesso si tratta di persone anziane o di famiglie con bambini piccoli), escursionisti e ciclisti che in molti tratti non dispongono di spazi sufficienti ai margini della strada confinante con il bosco e non possono scorgere tempestivamente l’arrivo dei mezzi a motore a causa delle curve cieche;
3. il pesante impatto ambientale riscontrabile soprattutto in alta stagione dovuto all'inquinamento dell'aria e acustico prodotto dai veicoli che transitano nel cuore di un'area forestale pregiata sia per la flora che per la fauna rendendo non ragionevolmente sostenibile l’utilizzo indiscriminato dell’arteria come pura “scorciatoia” rispetto alla più ampia e scorrevole SP143.
Due sono le possibili soluzioni da adottare per il superamento di queste criticità destinate a crescere con l'aumento di una domanda di turismo “dolce” (passeggiate, bike, e-bike, escursionismo estivo e invernale) e di un'offerta orientata a predisporre percorsi montani liberi dal traffico veicolare:
A) la completa chiusura della SP2dir al transito di veicoli a motore e la trasformazione della sede stradale in percorso ciclopedonale;
B) la parziale e chiusura dell'arteria al transito di mezzi a motore riservando ad essi un solo senso di marcia (in direzione Serrada essendo l'altro, verso Fondo Grande, statisticamente meno utilizzato), per ricavare a fianco della strada asfaltata una pista ciclopedonale da separare nettamente e mettere in sicurezza mediante l'installazione di uno steccato in legno.
Nell'uno e nell'altro caso (la soluzione B potrebbe costituire una tappa intermedia verso l'adozione della soluzione A) la SP2dir si innesterebbe organicamente nella già progettata rete dei percorsi ciclopedonali dell'altopiano completando il circuito che unisce Serrada a Folgaria e alle altre frazioni e località dell’Alpe Cimbra.
Tutto ciò premesso
il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento
impegna la Giunta provinciale
1. a valutare con l'amministrazione comunale di Folgaria l'opportunità e la fattibilità di chiudere completamente al traffico veicolare a motore la SP2dir della Malga Parisa per trasformare l’arteria in un percorso ciclo-pedonale ambientalmente e turisticamente più interessante, adeguato e sostenibile;
2. in subordine, a studiare e a sottoporre all’amministrazione comunale di Folgaria la possibilità di procedere ad una parziale chiusura dell'arteria al transito di mezzi a motore per riservare ad essi un solo senso di marcia (in direzione Serrada essendo l’altro senso di marcia meno utilizzato), ricavando contestualmente a fianco della sede stradale asfaltata una pista ciclopedonale da separare nettamente e mettere in sicurezza mediante l'installazione di uno steccato in legno. Tale seconda soluzione andrebbe adottata in termini propedeutici alla realizzazione della prima.
Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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