Premesso che:
è vero che la struttura di un ostello è in via primaria parte fondante dell’offerta turistica della città in cui si colloca, in questo caso Trento, ma è altrettanto certo che ogni ostello rappresenta una risorsa importantissima anche per il resto del territorio provinciale.
Vorrei con questa interrogazione porre l’accento sull’Ostello “Giovane Europa”, temporaneamente chiuso a causa del Covid, come moltissime altre strutture turistiche dedicate all'ospitalità.
Questa struttura si colloca in un edificio di pregio completamente ristrutturato con i fondi del Giubileo 2020, vicinissimo alla stazione ferroviaria e a quella degli autobus. In una posizione particolarmente privilegiata perché è dislocato nelle immediate vicinanze del centro storico, a due passi dalla meravigliosa Piazza Duomo.
Nel 2013 il Comitato Eurolabel e Ecoaudit hanno attribuito all’Ostello della Gioventù di Trento il marchio di qualità Ecolabel, premiando la struttura per la sua particolare attenzione al territorio: per aver adottato nuove misure di risparmio energetico e idrico, per la riduzione dei rifiuti, sensibilizzando non solo il proprio personale ma anche i turisti e gli ospiti al rispetto dell'ambiente, tramite piccoli gesti a salvaguardia della natura e della bellezza della città. Rafforzando l'immagine di Trento come città ospitale, accogliente e rispettosa dell’ambiente.
Proprio perché ogni Ostello della Gioventù, per definizione dovrebbe ben definire lo spirito di una città aperta soprattutto a giovani e ragazzi che attraversano il nostro territorio spostandosi quotidianamente nei luoghi più pittoreschi della nostra provincia, si godono le bellezze di Trento oppure si fermano anche per una sola notte come tappa per raggiungere il resto d'Italia o il nord Europa. Per non parlare di gruppi e scolaresche che con prezzi accettabili possono ricevere un’ ospitalità di qualità.
Purtroppo ora questo Ostello così prezioso non ha vita semplice e credo che le istituzioni deputate dovrebbero farsi carico delle difficoltà che sta affrontando. Mi riferisco naturalmente alla Provincia e al Comune di Trento.
L'ultima gara di appalto, per 2 anni più uno, è del giugno 2019 e doveva accompagnare l’Ostello verso un nuovo progetto per il futuro, una nuova nascita, da studiare e programmare con la nuova Giunta Comunale.
Purtroppo con l'avvento del Covid, già a metà gennaio 2020 arrivano le prime disdette dalle scuole.
Nei giorni successivi la situazione precipita. Nessuno si muove più a causa del lockdown. Il 16 marzo viene infine firmata l'ordinanza di chiusura.
Le Agenzie di Viaggio dal canto loro, essendo piene di disdette, non possono pagare il saldo del 2019.
Una situazione davvero pesante così la Giunta comunale cerca di dare respiro prevedendo che sia restituito l’affitto per le giornate chiuse e ricalcolato in percentuale per le giornate aperte.
In estate si riapre con presenze al 25% di quelle dell'anno precedente e a settembre tutto nuovamente precipita perché la pandemia riprende forza.
Si riapre dal 23 dicembre al 7 marzo a causa dell'emergenza freddo, ospitando i senza tetto, a cui viene garantito alloggio, prima colazione, tampone all'arrivo e di controllo a 15 giorni, biancheria da letto e da bagno, sanificazione e prodotti per l'igiene personale a soli 19 euro al giorno.
Il 7 marzo, incredibilmente, e nel pieno di un inverno rigidissimo, i senzatetto vengono respinti in strada al loro destino e l’Ostello chiude nuovamente i battenti presumibilmente fino a giugno ma nel frattempo, come accaduto nel 2020, tutte le spese della struttura, i costi fissi e di sicurezza ricadono su chi gestisce l'ostello.
Su chi, ben oltre le mansioni dovute, ha accolto i più fragili, li ha ascoltati, accuditi e fatti sentire persone degne di attenzione, portatori di vite difficili ma anche di una dignità che a nessun essere umano deve essere negata. Il freddo non solo del corpo ma anche dell'anima, la perdita della fiducia, della speranza, della salute e di un'idea di futuro, come racconta chi li ha accolti.
Ora tutto è chiuso nuovamente.
Interrogo il Presidente della Provincia di Trento e l’assessore al Turismo per sapere:
come intendano valorizzare, se pure in tempo di Covid, la grande risorsa di un Ostello nella città capoluogo della nostra Provincia;
se non ritengano che in tempo di Covid anche questa struttura turistico-culturale-sociale possa essere sostenuta con opportuni ristori per consentire al gestore di ripartire con un po’ di serenità non appena possibile;
se la Giunta provinciale intenda conferire con il Comune di Trento per capire come, in modo unitario, dare prospettive all'Ostello della Gioventù di Trento;
se pensano che, dato che la situazione di pandemia non sparirà a breve e neppure le necessità legate al ricovero, possibilmente con una certa stabilità, dei senza dimora, non si pensi di riconvertire gli spazi dell'Ostello con funzioni di accoglienza per i periodi più critici;
se, finita l’emergenza, non si ritenga di dare la giusta importanza e centralità, come avviene in tutti gli Stati europei, all’Ostello della gioventù “Giovane Europa”, pubblicizzando la sua funzione di accoglienza ed incontro in particolare tra i giovani italiani ed europei. In un Trentino sempre più ospitale anche per quanto riguarda le fasce giovanili ed economicamente meno abbienti.
Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde
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