Il Partito Autonomista Trentino Tirolese si è riunito nella giornata di oggi per confrontarsi su vari temi. In particolare il dibattito si è concentrato sulla necessità di aiuti per le imprese che sono nate nel difficile periodo della pandemia, inizialmente escluse dai ristori.
Sul tema è intervenuta a nome del PATT la capogruppo Paola Demagri “Ci sono arrivate sollecitazioni da parte di molti neo-imprenditori, la maggior parte dei quali giovani, che hanno iniziato le proprie attività nel corso del 2019 o del 2020 e che in virtù dei calcoli sul calo di fatturato erano rimasti esclusi dai ristori nazionali e provinciali.” Il tema è di fondamentale importanza, soprattutto perché le istituzioni prevedono incentivi per chi avvia una nuova impresa, ma in un periodo sfortunato come questo è necessario fare di più, per evitare che si sentano abbandonati e che si trovino a dover contrastare situazioni di estrema difficoltà anziché concentrarsi sullo sviluppare la propria impresa.
“Abbiamo intenzione di proporre in Consiglio provinciale – continua la capogruppo – la creazione di un tavolo di lavoro con i rappresentanti della PAT, le categorie economiche e gli Enti locali, al fine di individuare urgentemente delle misure aggiuntive per sostenere chi ha avviato un’attività economica e al quale, visto l’investimento appena fatto, non è possibile far fronte con i ristori ad una situazione economica che rischia di pregiudicare l’attività appena avviata”.
Sull’argomento è stato particolarmente attento il Vicesindaco e assessore al commercio del Comune di Trento Roberto Stanchina, che ha incontrato il 12 marzo i giovani titolari di nuove attività che hanno aperto nel capoluogo.
“Ho voluto incontrare questi ragazzi perché come assessore alle attività economiche mi sento la responsabilità di farmi portatore presso la politica provinciale delle loro difficoltà e di fare tutto quanto è possibile a livello comunale per stare vicino ai giovani imprenditori”.
Stanchina ha portato all’attenzione del Partito questo tema, poiché dagli incontri svolti è emerso che questi imprenditori non si sono sentiti ascoltati né a livello statale né a livello provinciale. “Forse ora qualcosa si è mosso e sono stati previsti dei ristori anche per questa categoria, ma soprattutto per chi ha intrapreso attività nel capoluogo, considerando le spese di affitti e di gestione e le stringenti misure date dai DPCM dobbiamo fare di più.”
La soluzione per i vertici del Partito Autonomista è che la Giunta provinciale impegni subito la quota spettante dei 260 milioni destinati dallo stato alle autonomie speciali per salvare queste attività e tutte le attività economiche che hanno sofferto questo terribile periodo. E’ infatti fondamentale che non si perda l’entusiasmo di chi ha avuto il coraggio di rischiare per fare impresa, sostenuto dall’ente pubblico che ora deve assumersi la responsabilità di non abbandonarli al proprio destino.
Capogruppo PATT Paola Demagri
Ufficio stampa PATT
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