Da un mese stiamo chiedendo che le RSA vengano aperte alle visite ai parenti senza più plexiglass o stanze degli abbracci, perché ormai le persone presenti in RSA sono per la quasi totalità vaccinate e i contatti potrebbero benissimo avvenire senza barriere. Pare che le nuove linee guida per l'ingresso dei parenti in RSA siano sul tavolo del Comitato Tecnico Scientifico da oltre due settimane (così ha riferito l'Assessora Segnana durante l'ultimo Consiglio). Cosa aspetta la Giunta a sollecitare quella risposta che i residenti e i loro parenti attendono con tanta ansia?!
Paradossale, che mentre si attende di rendere "libere" le visite, con l'ingresso in zona rossa si rischi che i parenti non possano più fare visita ai propri cari che vivono in RSA. A fronte del deperimento organico e del decadimento cognitivo che molti residenti presentano dopo un anno lontani dai propri cari, chiediamo almeno che le visite sinora possibili, con le precauzioni in atto, possano proseguire e che gli spostamenti dei parenti per raggiungere le RSA siano considerati come condizioni di "necessità". Altrimenti la situazione psico-fisica degli anziani e delle altre persone residenti in RSA peggiorerà ulteriormente. Servono urgenti chiarimenti in merito da parte della Giunta.
Serve inoltre chiarezza sui criteri dei nuovi accessi di residenti nelle RSA. Le circolari inviate dal Dipartimento Salute e politiche sociali indicano che possono accedere gli anziani che hanno effettuato entrambe le dosi di vaccino, chi è guarito dal CoViD-19 da meno di tre mesi e chi ha effettuato solo la prima dose di vaccino, laddove sia stato vaccinato almeno l'80% del personale. E chi ha effettuato una sola dose di vaccino, in conformità alle disposizioni ministeriali, perché guarito da CoViD-19 da più di tre mesi, ma meno di sei? In questo caso andrebbe assimilato a chi ha eseguito entrambe le dosi. Su questi casi i direttori di RSA chiedono chiarezza, che nelle circolari dell'assessorato non si trova.
Possibile che per questa Giunta sia così difficile prevedere scenari - dai vaccini alle gestione delle RSA, passando per la didattica e i sostegni economici - programmando di conseguenza?! Una fase tanto delicata andrebbe gestita attraverso un confronto generativo costante e decisioni condivise con le parti sociali, gli ordini professionali, i diversi portatori di interesse e le minoranze. Lo abbiamo sollecitato più volte: quando capiranno che se ne esce solo se si accetta di collaborare?!
Il testo dell'interrogazione.
Paolo Zanella
Consigliere provinciale del Trentino
e regionale Trentino-Alto Adige/Südtirol
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