Cosa significa essere autonomisti e aderire al PATT?
È forse, da parte nostra, una domanda retorica, e tuttavia ci sembra che non sempre la risposta lo sia altrettanto. Un mondo ricco di sensibilità, caratteristiche e inclinazioni diverse non può mai, nel tentativo di raccontarsi, piegarsi ad una certa retorica semplice e minimalista. Solo in quest’ottica si spiegano le molte scissioni, ricomposizioni, addii e rientri.
Ebbene, cosa rispondiamo noi Giovani Autonomisti? Innanzitutto, va sottolineato come la nostra risposta sia subordinata ad un’apertura futura. Non c’è PATT se non c’è futuro e questo futuro…siamo noi! Nonostante ciò, nel tentativo di trovare soluzione alla questione sollevata, non possiamo cadere nell’idealismo, nell’utopia. Non solo per non peccare di concretezza, ma anche perché, soprattutto nelle ultime elezioni amministrative, abbiamo dimostrato di essere anche una buona parte del presente di questo partito.
Aderire al PATT, dunque, significa credere nelle genti e nelle valli trentine, significa essere presenti sul territorio per portarne la voce; significa, in ultima istanza, lavorare con la visione di rendere la vita migliore ai trentini. Ma non è semplice, perché, come dicevamo, nel PATT, per definizione un partito di raccolta, è facile trovare anche un compagno di viaggio che la pensa differentemente. La soluzione non può essere andarsene, non può essere fondare un altro partito o men che meno aderire ad un partito nazionale.
Essere membri del PATT significa vivere tutti i giorni una scuola di democrazia, che si alimenta grazie al confronto e cresce nelle relazioni. In fondo, ciò che spinge un giovane a partecipare ad un movimento politico, è l’esigenza di esprimere la propria opinione, di non subire, ma essere protagonista.
Per tutte queste ragioni, forse il PATT di domani, quello per cui ci piace esserci, dovrà saper accettare una maggior quantità di correnti, di voci, di posizioni; dovrà fondare i propri congressi sui contenuti più che sulle persone, dovrà diventare una vera fucina di idee e quindi un grande raccoglitore di sensibilità in dialogo e in costruzione, più che distruzione.
E al PATT di oggi, invece, cosa chiediamo? Poco, ma molto allo stesso tempo: decidere che strada intraprendere per diventare grande. Siamo il partito con più possibilità di crescita, non solo elettorale, ma anche e soprattutto di contenuti legati a doppio filo al nostro territorio.
Essere blockfrei, secondo noi, infatti, non significa non camminare insieme a nessuno, perché purtroppo la legge elettorale ci limita in questo. Essere blockfrei vuol dire, piuttosto, sapere chi si è e dove si vuole andare, vuol dire sviluppare temi che rendano il partito distinguibile e assolutamente non intercambiabile. In questo modo, che si scelga domani una coalizione piuttosto che un’altra, saremo comunque distinguibili, saremo comunque unici, assolutamente autonomisti.
Crediamo nella Politica, quella con la P maiuscola, quella che si basa sui contenuti e non sul pregiudizio ideologico. Crediamo nel PATT, perché per natura è l’unico partito che può davvero rappresentare questo modo di fare Politica. E noi Giovani ci siamo e ci saremo!
Mauro Agosti, segretario Movimento Giovanile PATT
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