I Verdi del Trentino, a fronte della rilevante questione che riguarda lo smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia, emersa recentemente con forza sulla stampa locale, auspicano che le istituzioni trentine comunali e provinciali, con il sostegno di tecnici ed esperti, trovino soluzioni adeguate dal punto di vista ambientale e sanitario. Non limitandosi possibilmente al grido di allarme relativo alla saturazione nel breve tempo della discarica di Ischia Podetti, ma dando conto in via prioritaria dello stato dell'arte in relazione al Piano Rifiuti provinciale, fermo al 2014.
Riteniamo infatti, che da troppo tempo le istituzioni deputate a farlo si siano colpevolmente disinteressate nel sostenere e implementare la raccolta differenziata, che si effettua, a livello di Comunità di Valle e del capoluogo, con modalità troppo diversificate, evidenziando in qualche caso una raccolta non all'altezza, né dal punto di vista della quantità, né per quanto riguarda la qualità della materia differenziata.
Rimarchiamo perciò la necessità di intervenire rendendo omogenee le modalità organizzative in tutta la provincia e intervenendo adeguatamente sullo smaltimento del residuo, che deve e può diventare una parte davvero minima, implementando la riduzione a monte degli imballaggi con opportuni interventi e incentivi verso i negozi, i supermercati, gli ipermercati. Sollecitando e investendo in modalità diverse ed ecologicamente sostenibili di distribuzione dei prodotti.
Rimarchiamo anche che gli interventi informativi e formativi rivolti alla popolazione in tutte le sue fasce, dopo l'iniziale impegno, ha subìto anche a Trento una notevole battuta di arresto che ha determinato in generale comportamenti scorretti e scarsa presa di coscienza.
Nonostante la buona volontà di tanti/e cittadini/e, Associazioni e Gruppi che considerano il cosiddetto “rifiuto” come “materia prima seconda” e cercano di regalargli nuova vita con la pratica del riciclo, del riuso e del riutilizzo, il silenzio delle istituzioni e dei relativi assessorati in questi ultimi anni è stato davvero assordante.
Quindi ecco riemergere, dall’ombra dove era stato relegato dalla determinazione di Nimby, Trentino Pulito, cittadini attivi, agricoltori, associazioni ambientaliste e di qualche formazione politica, il fantasma dell'inceneritore, che brucerebbe tutto, compresa la raccolta differenziata, non più necessaria, e soprattutto il diritto alla salute delle persone e dell'ambiente. Senza fare lo sforzo di ricercare soluzioni più sane, meno pericolose e impattanti, più giuste politicamente, posto che gli inceneritori in Europa più che altro si chiudono, nella consapevolezza che la combustione immette in atmosfera diossina, polveri sottili e inquinanti pericolosi, e pure della difficoltà di smaltire quel 30% di fanghi e ceneri di risulta dall’incenerimento, pregni di veleni.
E’ evidente che non è possibile pensare solo all’ampliamento di Ischia Podetti se contemporaneamente non si cercano soluzioni tese ad una notevole riduzione della parte residua, dopo una raccolta differenziata molto accurata, e ad un trattamento del residuo, tal quale, trasformandolo senza combustione in materia inerte, non dannosa per la salute e l'ambiente.
Cari Assessori Tonina e Facchin, non basta non usare più la parola inceneritore per dare garanzia ai cittadini che gli strumenti di trattamento dei rifiuti per la produzione di energia elettrica o di altri combustibili/idrogeno non avvengano attraverso la combustione, come da voi affermato!
Vi chiediamo uno sforzo, quello di non affidarvi alle soluzioni più semplici, ma meno salutari, e di ricercare possibilità altre: più moderne, più adeguate alla grande sofferenza ambientale del nostro pianeta, da cui la nostra provincia non è esente, più attenta alla qualità dell'aria che respiriamo e del suolo coltivato. Che mettano al centro la salute, diritto prioritario di ogni cittadino e cittadina.
Ci aspettiamo dalle nostre istituzioni senso di responsabilità e capacità di scelte innovative, “pulite”, adeguate ai tempi per “arrivare pronti”, come voi dite, ma non certo con scelte obsolete come l’inceneritore, ampiamente osteggiato dai trentini.
Lucia Coppola
Portavoce dei Verdi del Trentino
cons. provinciale Gruppo Misto/Europa Verde
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