Grazia Silvestri, del Direttivo della Città di Trento di Fratelli d’Italia, madre di un’allieva che da ben 16 anni frequenta con costanza e determinazione una scuola di danza classica a Trento, e il Presidente del Circolo di Trento Roberto Biscaglia, intendono ricordare quanto la danza è importante per la nostra cultura e per i nostri giovani. La danza è musica, armonia, movimento, eleganza, educazione, come più volte affermato da Carla Fracci, una delle più grandi ballerine del Novecento.
Ebbene, denunciamo che le confuse scelte governative per fronteggiare la pandemia sono finite per costituire un elemento di regressione culturale della Nazione. Oltre alle difficoltà di socialità e di apprendimento che sono state determinate da mesi di didattica scolastica a distanza, oltre alle attività sportive compromesse, intendiamo sottolineare qui anche un altro aspetto di questa involuzione socioculturale che stiamo subendo:
Le scuole di danza sono state dimenticate.
Esprimiamo il rammarico e la tristezza in merito alla situazione che, tra le tante realtà in difficoltà, anche le scuole di danza stanno vivendo in questo periodo di pandemia. Abbandonate a se stesse, tante scuole ormai da quasi un anno non possono riaprire; la speranza di poter lavorare in una condizione di semi-normalità che si era profilata a settembre è completamente sfumata dopo poco con il dpcm del 18 ottobre restando “sotto osservazione” in attesa di una decisione definitiva: un limbo, nonostante i sacrifici fatti per garantire l’accesso ad ambienti sicuri ed igienizzati.
Ci chiediamo: quando mai gli allievi, che frequentano con passione e dedizione, che si impegnano in una disciplina che non è semplice attività fisica ma permette anche formazione e crescita personale, avranno la possibilità di riprendere a studiare danza? Non si parla di questa realtà, non si prendono in considerazione le scuole di danza. Non sono palestre, ci sono attività sportive che a poco a poco stanno riprendendo e allora ci chiediamo perchè non possono farlo anche le scuole di danza nel rispetto delle norme e in sicurezza.
Nella danza è fisiologico mantenere un certo distanziamento per non ostacolarsi nei movimenti, lo era anche prima della pandemia. La danza italiana è un’eccellenza nel mondo. 30.000 sono le realtà disseminate su tutto il territorio nazionale, bisogna considerare le scuole luoghi sicuri scongiurandone la chiusura. Non si possono condannare all’inattività delle persone che hanno fatto una scelta di vita, la danza è educazione, cultura, bellezza, non si può fermare.
La danza è maturazione psicofisica armoniosa della persona e non possiamo impoverire la nostra società anche sotto questo aspetto.
Il mondo della danza respinge l’imposizione della chiusura prolungata “sine die”, chiede un tavolo di confronto e di prevedere sostegni economici a fondo perduto.
Fratelli d’Italia di Trento fa propria la protesta e la profonda preoccupazione che si leva dagli allievi e dai professionisti del settore della danza.
Grazia Silvestri
Roberto Biscaglia
Fratelli d’Italia - Circolo Città di Trento
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