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Oggi, 10 Febbraio, una delegazione di Fratelli d'Italia del Trentino ha reso omaggio alla stele provvisoria che ricorda i Martiri e gli Esuli di Istria e Dalmazia a Trento. Presenti il Presidente del Circolo di Trento e responsabile provinciale Organizzazione Roberto Biscaglia, il Consigliere Provinciale e Regionale Claudio Cia, i Consiglieri comunali di Trento Giuseppe Urbani e Cristian Zanetti, i rappresentanti Pacifico Mottes, Gianni Bolzacchini, Stefano Selem.
Roberto Biscaglia ha svolto una commemorazione toccando questi concetti:
"Sospinte dai bombardamenti a tappeto alleati nel corso della parte finale della seconda guerra mondiale, a seguito degli accordi tra Tito e le potenze che si delineavano vincitrici, intere comunità italiane furono costrette a fuggire da quelle terre meravigliose, italiche da secoli, ed essere Esuli con un destino incerto e difficile nella madrepatria.
Ai bombardamenti seguirono le milizie titine che calarono sulle coste ed operarono una crudele operazione di pulizia etnica su coloro che erano rimasti, con annegamenti, infoibamenti, violenze efferate, sparizioni e requisizioni. Prendendo di mira specialmente coloro che erano legati all'amministrazione italiana: Insegnanti, dipendenti comunali, forze dell'ordine, imprenditori e non solo. La stessa città di Trieste fu invasa e dopo un buio periodo di occupazione titina poté essere riunita all'Italia solo dopo un difficile sforzo di persuasione diplomatica sugli angloamericani.
Dopo che per duemila anni le coste ad est dell'adriatico erano italiche (la provincia romana dell'Illirico), falliva così nell'odio e nei misfatti più efferati e nel sangue la speranza che Istria e Dalmazia fungessero da ponte culturale tra Slavia e Italia (concetto già di Francesco Carrara, 1849)." Ha proseguito Biscaglia:
" Oggi per Fratelli d'Italia è importante che a questa cerimonia di ricordo sia legata la perpetuazione della Memoria nelle giovani generazioni. Il tempo sancisce ahimè che gli ultimi testimoni diretti di quei fatti che erano allora in giovane età oggi sono novantenni.
Sta a noi quindi il compito di fare da ponte di testimonianza tra loro ed i più giovani affinché non cadano nell'oblio i tristi destini di Istria e Dalmazia.
Senza odio, ma con pacato equilibrio, auspichiamo una rivisitazione corretta dei fatti storici da consegnare per sempre alla Memoria delle giovani generazioni, senza estremismi, omissioni e parzialità, in una ottica di riappacificazione ideologica cittadina e nazionale su delle vicende che furono tragedia per l'Italia intera".

Ufficio stampa Fratelli d'Italia