Premesso che:
il giorno 29.09.2017 la giunta provinciale ha approvato la disciplina di attuazione dell'Assegno Unico Provinciale previsto dall'articolo 28 della L.P. 29.12.2016 n.20;
l’Assegno Unico Provinciale è uno strumento che aggrega le misure di sostegno al reddito, semplificando e riducendo gli adempimenti burocratici. Ha come obiettivo quello di contrastare la povertà e consentire anche ai nuclei familiare in situazione di disagio di poter raggiungere una situazione economica sufficiente a soddisfare sia i bisogni generali della vita, sia l'eventuale mantenimento, cura, educazione ed istruzione dei figli, sia il sostegno alle esigenze di vita di componenti invalidi civili;
con la delibera n. 450 del 29 marzo 2019 la giunta ha inserito alcune modifiche allo strumento che si compone di una quota A e di una quota B: la Quota A è una misura universalistica a sostegno del reddito destinato alle famiglie con ICEF inferiore a 0,16, finalizzata a garantire una condizione economica sufficiente a soddisfare i bisogni generali della vita; la quota B1 è diretta, invece, a sostenere la spesa necessaria al soddisfacimento di bisogni dei nuclei che hanno figli minori (l’Assegno aumenta al diminuire dell’indicatore ICEF); la quota B3 è riconosciuta persone con disabilità;
la pandemia da SARS-CoV-2 rende necessario utilizzare questo strumento per rispondere nell’immediato a esigenze venutesi a creare per mancati introiti di diversi settori dovute alle restrizioni sanitarie;
il perdurare della chiusura di alcuni settori strategici, come gli impianti sciistici e l’indotto legato alla stagione sciistica, oltre che a mettere in difficoltà gli imprenditori, ha creato una crisi senza precedenti per gli oltre 15 mila dipendenti stagionali che, ad oggi, hanno terminato i sussidi di disoccupazione come la NASpI e al momento non possono accedere a nessun altro tipo di aiuto;
sono state attivate misure di sostegno per le famiglie, i lavoratori e i settori economici connesse all'emergenza epidemiologica da CoViD-19. Uno degli strumenti utilizzati è stato l’AUP, ma in taluni casi non si è rivelato né utile né utilizzabile per via di soglie troppo basse dell’ICEF che non ha permesso a molti lavoratori, in special modo gli stagionali, di poter usufruire del sostegno al reddito;
i sindacati, a partire dall’ottobre 2020, hanno denunciato questa problematica, ribadendo la necessità di inserire una “quota A2”, anche temporanea, che comprenda la casistica di un un indice ICEF superiore al 0,16, utilizzando parte di quei fondi destinati all’Assegno Unico non ancora utilizzati ma di cui c’è urgente necessità.
Tutto ciò premesso:
SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
E L’ ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE
1. se si intenda sostenere i lavoratori stagionali o se si preferisca attendere l’intervento dello Stato con ristori o presunte proroghe della NASpI;
2. quali sono le ragioni politiche e finanziarie per le quali non si è ancora provveduto a rivedere i parametri dell’AUP per permettere ad alcune categorie in difficoltà, come gli stagionali, di poter utilizzare i fondi già stanziati sull’Assegno Unico Provinciale;
3. quali sono le motivazioni per le quali non sono state accolte celermente le ripetute proposte dei sindacati per far fronte alle difficoltà di reddito in cui versano i circa 15 mila stagionali invernali.
Paolo Zanella
Gruppo consiliare FUTURA
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