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Premesso che:
la pandemia da CoViD-19 all'interno delle RSA ha avuto e ha tuttora ricadute molto gravi, non solo dal punto di vista dei contagi e dei decessi, vista la vulnerabilità della popolazione anziana affetta da molteplici comorbidità, ma anche dal punto di vista psicologico, per la solitudine che gli anziani hanno subito a causa del blocco precauzionale delle visite o di visite “a distanza” resesi necessarie per le note ragioni di sicurezza sanitario;
il 27 dicembre 2020 è partita in Trentino anche presso le RSA la campagna di vaccinazione anti SARS-COV-2. Come in altri settori, la vaccinazione non è obbligatoria ma i dati parlano di un 90 per cento di adesioni tra gli ospiti. Diversa pare essere la percentuale di adesione per gli operatori che, a inizio somministrazione, era all'incirca del 50-60 per cento;
secondo il piano vaccinale, al termine del mese di gennaio, gli operatori e gli ospiti saranno immunizzati, dopo una settimana dalla somministrazione della seconda dose del richiamo;
solo allora, come emerge dalle dichiarazione di Upipa, si potrà stabilire la reale copertura vaccinale e il livello di immunità all'interno delle strutture anche a fronte della preoccupante riduzione di vaccini in consegna comunicata dalla società Pfizer che potrebbe ritardare o modificare la tempistica di somministrazione.
Tutto ciò premesso:

CHIEDO AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E ALL’ASSESSORA
ALLA SALUTE DI SAPERE

1. quale sia, ad oggi, la percentuale di vaccinati tra operatori e ospiti delle RSA;
2. quali strategie si intendano adottare per favorire una adesione maggiore del personale sanitario e assistenziale alla campagna vaccinale;
3. se, una volta concluso il piano vaccinale agli operatori e agli ospiti delle RSA, sarà nuovamente permesso, in tempi brevi, l'accesso delle visite da parte dei parenti degli ospiti, almeno quelli immunizzati, sempre muniti dei presidi di protezione.

PAOLO ZANELLA
Gruppo consiliare FUTURA