Si è svolto martedì 12 gennaio il tradizionale incontro mensile del comitato marketing di Assomela al quale hanno partecipato i vertici dell’ANPP, l’Associazione nazionale mele e pere di Francia.
L’incontro è stato particolarmente apprezzato ed utile sia per valutare la situazione di mercato, sia per confrontarsi insieme ai produttori francesi sulle prospettive del settore melicolo nei rispettivi paesi ed in Europa, in particolare per le sfide che i produttori si troveranno ad affrontare alla luce di un crescente potenziale produttivo nell’Unione Europea e nei paesi confinanti e dei forti cambiamenti imposti dal Green Deal e dalla Strategia Farm to Fork.
Tra i principali temi oggetto del confronto con l’ANPP, sono stati affrontati la sostenibilità dei sistemi produttivinei due paesi, le strategie per accompagnare i produttori verso obiettivi sempre più virtuosi di sostenibilità, ma allo stesso tempo la necessità di tutelare la produzione europea garantendo l’uso di specifiche sostanze attive, fondamentali per la coltivazione del melo in Europa, con un percorso di cambiamento più attento e graduale rispetto alle tempistiche indicate. Diversi dossier in discussione indicano una volontà precisa di accelerare il processo di revisione di alcune sostanze attive fondamentali per gli schemi di produzione integrata della melicoltura europea, con il pericolo di un possibile ritiro o forti limitazioni d’uso.
In questo quadro il settore soffre già il mancato rinnovo per la s.a. “mancozeb”, ma eventuali restrizioni per il “captano” e per il “dithianon” potrebbero compromettere i pilastri stessi della difesa integrata del melo. La impossibilità di usare tali sostanze attive, utilizzate per altro in altri paesi produttori al di fuori dell’UE, unita alla crescente offerta di mele in Europea e nei paesi limitrofi, rappresentano una minaccia concreta per la melicoltura dell’Unione, che rischia di perdere competitività e quote di mercato.
Allo stesso tempo i rappresentanti dei due paesi concordano sulla importanza di una strategia volta a comunicare meglio e con più intensità gli sforzi e gli impegni dei produttori sia verso la componente amministrativa e politica – alle quali si richiede una maggiore attenzione alle implicazioni economiche di scelte affrettate - che verso la comunità dei consumatori, ed in tal senso sarà rafforzato il coordinamento e la collaborazione tra le due associazioni.
Per quanto riguarda il mercato, in Italia, le vendite nel mese di dicembre hanno fatto segnare un andamento positivo per tutte le varietà, con 157.663 tons vendute con una buona reattività sia del mercato interno che di quello estero.
Le giacenze al primo gennaio di mele da tavola si riducono a quota 1.206.472 tons., tra le più basse registratenegli ultimi anni. La campagna di commercializzazione appare ben orientata, con flussi regolari sia verso il mercato interno che all’export, nel rispetto dei programmi di vendita impostati per garantire la copertura dell’intera stagione e soddisfare la richiesta della clientela.
Per quanto riguarda il prodotto biologico, il gruppo appositamente costituito all’inizio della stagione ha analizzato i dati a disposizione. Anche per il bio si registrano vendite regolari; i piani di decumulo delle principali OP produttrici prevedono certamente disponibilità di prodotto fino all’estate. Al momento in Trentino Alto Adige, la giacenza è a poco più di 60.000 tons, in linea con le stagioni precedenti.
Anche la produzione biologica è stata tra i temi affrontati nel confronto con i produttori francesi – con una produzione rapidamente in crescita in Europa, con Italia e Francia tra i principali protagonisti, entrambi i paesi riconoscono che potrebbe esserci nel prossimo futuro il rischio di un possibile sbilanciamento tra l’offerta e la domanda per questo tipo di prodotto.
Ribadire l’alto livello di sostenibilità del sistema produttivo della mela italiana rimane perciò per il settore una assoluta priorità. Gli sforzi per tutelare l’ambiente, la salubrità del prodotto e la salute dei consumatori sono oggetto già da molti anni del lavoro dei produttori e proseguiranno con forza nel futuro. Questi impegni andranno meglio riconosciuti e le modalità normative che a breve andranno ad accompagnare le strategie comunitarie dovranno essere ben bilanciate tra obiettivi socio-ambientali ed economici. A tal proposito un confronto tra tutti gli operatori europei rappresenta uno strumento prezioso, su cui Assomela intende investire.
Assomela s.c. è il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l’80% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP, VOG Products e il Consorzio FROM della Provincia di Bolzano, Melinda, “la Trentina” e Mezzacorona della Provincia di Trento, Nord Est della Regione Veneto, Melapiù della Regione Emilia Romagna, Rivoira e Lagnasco della Regione Piemonte, Friulfruct del Friuli Venezia Giulia e Melavì della Regione Lombardia.
Fonte: Assomela
Diego Nart - Ufficio Stampa e Comunicazione
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