Nel campo sanitario l'improvvisazione e l'impreparazione sono due delle cose peggiori che possono esserci, perché causano situazioni di pericolo, rendono il sistema inefficiente e costringono chi ci lavora a sopperire alle mancanze dovute da una cattiva gestione.
Purtroppo l'azienda sanitaria trentina, a causa di scelte incomprensibili ed ingiustificate della Giunta provinciale è in condizioni di estrema difficoltà, con operatori stremati e senza una prospettiva per un miglioramento nel futuro.
Nell’ultimo Consiglio provinciale si è dibattuto sul tema della carenza di personale sanitario all’interno dell’azienda sanitaria e ciò che abbiamo chiesto alla Giunta è di snellire le graduatorie e di attivare immediatamente le assunzioni di personale sanitario.
E’ un periodo difficile, ed il grido di aiuto da parte dei sanitari è fortissimo.
Gli infermieri hanno dovuto sopportare dei turni di lavoro estenuanti durante la prima ondata di contagi dati da Covid-19 ed si sono impegnati a sopperire a tutte le difficoltà date dallo stato di emergenza sanitaria. Ora la situazione si ripropone in questo periodo invernale e la Giunta provinciale è assente, come se la situazione attuale non fosse stata prevedibile e senza aver adottato nei mesi estivi delle soluzioni per far fronte a quanto viviamo oggi.
Attualmente ci sono molti infermieri in malattia, come si può facilmente comprendere per le persone che lavorano in prima linea a rischio contagio, e per chi resta in servizio gli sforzi sono immani e la possibilità di riposare o di fare ferie è ridotta al minimo.
In questi mesi la colpa della Giunta provinciale è stata quella di non prendere le giuste decisioni con anticipo. Basti pensare alla graduatoria che è attualmente attiva per l’assunzione di infermieri, che è bloccata per volontà politica per evitare che gli infermieri che sono attualmente assunti nelle case di riposo si spostino lasciando un vuoto in queste realtà. Così facendo tuttavia si blocca anche l’assunzione di chi è in graduatoria e che è già assunto a tempo determinato in azienda sanitaria, bloccando così anche la stabilizzazione di altri preziosi sanitari.
Questa prima analisi ci fa capire che la coperta è corta, perché certamente non si possono togliere infermieri alle case di riposo per aumentare quelli dell’azienda sanitaria, ma è necessario aumentare il numero di infermieri.
L’occasione sarebbe stata quella di assumere subito i neo-laureati del corso di infermieristica dell’Università di Trento. Peccato che anche questa occasione sia stata sciupata, poiché la Giunta ha pensato di aprire un bando con scadenza al 21 dicembre, mentre altre realtà, fra cui ad esempio l’azienda sanitaria del Veneto, hanno agito con più velocità e da inizio mese, sin il giorno successivo alla proclamazione dei laureati hanno iniziato le assunzioni, togliendo al Trentino una grossa opportunità e soprattutto privando la nostra terra dei frutti del lavoro della propria università.
Un disastro targato Lega che ci lascia esterrefatti.
Ora non ci resta che rimarcare la necessità di assumere infermieri, di esprimere la nostra vicinanza ai professionisti che combattono in prima linea e sperare che la Giunta provinciale non perda altre occasioni per risolvere la situazione e che non ritardi più i tempi di intervento. Perché la possibilità di pianificare persa nei mesi estivi ha già un prezzo altissimo, che facciamo pagare ai sanitari e che mette a rischio la bontà dell’assistenza ai nostri cittadini.
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