Trovo profondamente offensivo, nonché assolutamente inaccettabile, che durante la discussione in aula la maggioranza, per voce del consigliere Paccher, abbia accusato le minoranze di speculare sui morti della pandemia. Parole pesantissime nei confronti di chi sta solo chiedendo che si agisca urgentemente per evitare altri contagi e altre morti.
Non si può continuare a trincerarsi dietro al fatto che il Ministero non abbia mai chiesto - e ancora oggi non utilizzi nel calcolo degli indici - i dati sui tamponi antigenici.
Un'autonomia seria è quella che a fronte dei dati reali, cioè a quelli completamente fuori scala sull’occupazione di posti letto negli ospedali, in rianimazione e sui decessi (anomalia rilevata da autorevoli ricercatori locali e dagli ordini professionali) si fa carico della questione e si interroga per il bene della comunità sulle soluzioni più opportune da adottare. Invece di contrapporsi al Governo per chiedere un allentamento delle misure, forse avrebbe avuto più senso adoperarsi per potenziarle.
Se non è stato fatto sinora, lo si faccia adesso.
Questo è il motivo per cui le minoranze insistono per avere i dati sul trend di tutti i tamponi della seconda ondata pandemica, per capire come sta andando realmente la curva del contagio e poter valutare quali misure debbano essere messe in atto.
Inutile che il consigliere Paccher accusi le minoranze di non essere propositive, perché chiedere i dati serve proprio per proporre soluzioni rapidi ed efficaci.
Personalmente poi ho portato almeno altre due proposte: accelerare l’assunzione di personale sanitario e assistenziale per far fronte alla fase emergenziale, perché gli operatori sono allo stremo, continuano ad ammalarsi e sono troppo pochi per far fronte adeguatamente ai grandi numeri che stanno gestendo. Poi l'utilizzo dei filtranti facciali da parte di tutto il personale sanitario, perché oggi nei reparti “non CoViD” il personale adotta solo le precauzioni in uso nella popolazione generale, quindi igiene delle mani e mascherina chirurgica, e poi vediamo esplodere focolai nei reparti ospedalieri.
Quindi proposte ce ne sono, va solo capito se c'è la volontà di ascoltarle. Ma forse non si è ancora compresa la gravità della situazione. Se la si fosse capita forse si cercherebbe di correre ai ripari. La Germania chiude tutto. E così anche l’Olanda. Tutti siamo consapevoli della grave situazione in cui versa il sistema socio economico, che deve essere sostenuto in ogni modo, ma forse in questo momento le priorità sono purtroppo altre.
Si tratta pur sempre della vita e della salute delle persone.
PAOLO ZANELLA
consigliere provinciale Futura
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