La discarica dei rifiuti della Maza, di proprietà della Provincia Autonoma di Trento, è situata nel territorio del comune di Arco, vicino alla SS240 di Loppio e della Valle di Ledro, nel tratto che da Arco raggiunge l'abitato di Nago. Classificata quale discarica di rifiuti non pericolosi, conformemente alle disposizioni del D.Lgs. n. 36/2003 e autorizzata per il deposito definitivo di RSU e RSAU, è rimasta aperta al conferimento dei rifiuti, prodotti nell'ambito del territorio della Comunità Alto Garda e Ledro, fino al 31.12.2014.
A partire dal 1 gennaio 2015 la competenza relativa alla gestione della discarica, precedentemente in capo alla Comunità, è passata alla Provincia Autonoma di Trento. Presso la discarica della Maza è tuttora attivo un Centro di Raccolta aperto a tutte le utenze domestiche della Comunità per il conferimento dei propri rifiuti urbani e alle utenze non domestiche convenzionate per il conferimento gratuito dei rifiuti assimilati agli urbani in base alla normativa vigente (D.M. 08.04.2008).
La stessa piattaforma aveva anche la funzione di Centro Raccolta Zonale per il conferimento a pagamento dei rifiuti speciali prodotti dalle ditte.
Nel novembre 2017, fu iniziato il progetto di bonifica della discarica. L' agenzia Provinciale per le opere ha redatto un progetto che prevedeva un primo lotto, tranne la parte della cosiddetta "vasca Broz", che avrebbe dovuto essere messa in sicurezza tramite capping, mentre i rifiuti rimossi, avrebbero dovuto essere trattati in loco. Erano previsti tre anni per il completamento della bonifica.
Il progetto autorizzato nel 2011, con cui si prevedeva la copertura del primo lotto, non sarebbe stato compatibile con le nuove previsioni viabilistiche per l'area dell'Alto Garda, per la realizzazione della tratta S. Giovanni-Cretaccio. La discarica avrebbe dovuto essere stabilizzata ed inertizzata, mediante calcio e cemento producendo un aggregato solido e senza cessione all'ambiente che avrebbe dovuto essere depositato in sito al posto dei rifiuti escavati. La parte più grossolana, avrebbe dovuto essere pressata e posta nel bacino del lotto 2 della discarica, completandone i volumi ancora disponibili.
Il primo ottobre 2018 la discarica della Maza ha chiuso per sempre i battenti, pur mantenendo quello che sarebbe stato una sorta di stazione intermedia per i rifiuti della "Busa" diretti ai vari centri di smistamento del Trentino. Gli uffici provinciali avrebbero dovuto procedere alle verifiche dell'offerta che è risultata vincitrice nella gara di appalto e una volta terminate tali verifiche, sarebbe stato assegnato il lavoro di verifica.
La discarica della Maza ha rappresentato purtroppo uno sfregio all'ambiente del comune arcense, ma è calato anche un silenzio tombale sui risultati della bonifica.
Andrebbe accertato se i rischi per le acque sono stati completamente rimossi dalla bonifica, oltre a conoscere l’entità dei danni provocati negli anni. Va chiarito se sussistano ancora rischi per le falde e, in tal caso, come si intenda provvedere.
Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
• per quanti anni nella discarica della Maza sono stati depositati i rifiuti, la loro tipologia, specificando delibere e/o determine degli enti coinvolti nella gestione e che in particolare hanno regolamentato quantità dei rifiuti conferibili e provenienza;
• quali sono stati i risultati della bonifica della discarica della Maza, quali sono state le ditte coinvolte in tale bonifica, con quali criteri sono stati affidati i lavori connessi alla bonifica;
• quando il progetto di bonifica della discarica della Maza si potrà considerare concluso;
• se sono monitorate le acque superficiali e profonde; in particolare – e in caso affermativo - quali sono i risultati delle analisi di tali acque, - in caso negativo - quali sono i motivi per le quali non si è ancora proceduto alla bonifica di tali acque.
Cons. Lucia Coppola
Gruppo Misto - Verdi Europa
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