«Gli impiantisti dell'Alpe Cimbra – spiegano Denis Rech e Flavio Bertoldi – apriranno un impianto a Folgaria e uno a Lavarone, per gli atleti dei club sportivi, locali e non». Infatti, secondo le ultime disposizioni, è consentita a tutte le categorie agonistiche la possibilità di allenarsi.
L’amministratore delegato di Folgariaski, Alessandro Casti, propone un ragionamento ad ampio raggio: «Gli impianti sciistici sono aziende complesse che necessitano di numeri chiari, organizzazione, pianificazione. Ecco perché auspichiamo che venga confermata la previsione di apertura al 7 gennaio, ponendo fine anche alla “lotteria mediatica” delle ultime settimane. L'idea di dare accessibilità ai turisti delle seconde case e a chi prenotava in hotel poteva essere positiva: dal punto di vista della sostenibilità del sistema la coperta sarebbe rimasta molto corta, ma ci avrebbe dato l’opportunità di testare tutti gli accorgimenti pensati in questi mesi: acquisto online degli skipass, casse automatiche, prenotazione della scuola sci, noleggio delle attrezzature e dei posti in baita. Come società impianti siamo pronti al rispetto delle regole attuali e ci adegueremo ulteriormente in caso di nuove disposizioni. I flussi andranno gestiti responsabilmente; senz’altro anche gli operatori presidieranno le proprie attività, anche con misure straordinarie, per renderle sicure».
Rech spiega quanto fatto nelle ultime settimane: «Abbiamo prodotto la neve per preparare la base indispensabile a garantire la sciabilità a gennaio quando si potrà riaprire: abbiamo sfruttato il freddo. Del resto, da anni si scia grazie alla preparazione di fine novembre, inizio dicembre. Tra il nostro lavoro e le nevicate di questi giorni, arriveremo pronti.
La possibilità che diamo ai club consente a tanti ragazzi, stimiamo almeno 500, di praticare uno sport sicuro, sano e all’aria aperta. Tra le altre cose diamo un’opportunità alle famiglie, che possono far fare ai giovani una delle poche attività consentite. Stiamo lavorando anche per consentire l’apertura del Centro fondo di Passo Coe, nel pieno rispetto delle norme».
Per Alessandro Casti: «Appare ormai chiara la volontà di bloccare temporaneamente tutto il comparto degli impianti a fune. In passato, l'incertezza era rappresentata dal meteo, oggi a condizionare il mondo è la pandemia. In tale contesto le società cercano di muoversi. E pur considerando le innumerevoli attività legate alla montagna, emerge forte e chiaro che lo sci è centrale nell'economia e nella sostenibilità di queste terre, che coinvolge tutta la filiera: operatori economici, maestri di sci e noleggiatori. Un pensiero va ai tanti collaboratori di questa società. Parliamo di donne e uomini che contribuiscono con professionalità e dedizione all' operatività, alla quotidianità. Sono i nostri dipendenti stagionali che, ovviamente, soffrono più di altri di questa situazione di incertezza e inconsapevolezza.
Accantonate le settimane bianche, solitamente appannaggio dei tanti turisti stranieri, si potrebbe puntare sul turismo di prossimità cosiddetto "weekendista". Ma in caso di conferma del blocco degli spostamenti tra le regioni, gli esiti sarebbero evidenti. Speriamo di poter partire quanto prima: la Folgariaski si è attrezzata al meglio, consapevole che dovrà vigilare, con tutte le forze in campo, per garantire la serenità dei suoi ospiti».
Ufficio stampa Folgaria Ski
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