Le proposte di Cgil Cisl Uil: “Serve un progetto condiviso per guardare oltre l’emergenza e portare il Trentino fuori dalla crisi economica”. Subito misure per gli stagionali del turismo.
L’emergenza sanitaria sta lasciando un Trentino in profonda crisi, e invece di investire sulla ripresa la Giunta provinciale ha predisposto una manovra finanziaria priva di un progetto e di priorità chiare. Soprattutto mancano investimenti su economia e lavoro. Attualmente l’Esecutivo guidato dal presidente Fugatti si concentra solo sulla gestione del breve periodo anche sul fronte economico, investendo energie anche nel congelare o disfare quanto fatto in precedenza senza però dimostrare di avere una visione per il Trentino del futuro. In questo modo rischiano di non trovare risposte molti dei nodi che fino ad oggi hanno frenato la crescita locale e la creazione di un’occupazione di qualità. Se non si inverte la rotta si rischia di condannare la nostra comunità al declino, vanificando i sacrifici di migliaia di lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione o senza lavoro a causa dell’emergenza sanitaria.
Ad aggravare la situazione anche le pesanti incertezze che pesano sulla stagione invernale. Il mancato avvio o comunque un forte ridimensionamento dell’offerta turistica sulla neve avrà un impatto devastante sul Pil trentino e sui redditi dei lavoratori stagionali che rischiano di restare senza occupazione né ammortizzatori sociali. Per Cgil Cisl Uil vanno individuate adeguate per sostenere questi 15mila stagionali del turismo, anche rimodulando interventi previsti per esempio dalla legge “Riparti Trentino” i cui stanziamenti - si tratta di 13 milioni di euro per l’assegno unico - non sono ad oggi stati utilizzati se non in minima parte.
Per i sindacati è grave che alla vigilia di una delle più drammatiche crisi occupazionali del dopoguerra non ci siano stanziamenti per sostenere le politiche attive del lavoro e contrastare la disoccupazione nè poter potenziare gli organici di Agenzia del Lavoro che non ottiene nemmeno un’assunzione in più nonostante le promesse fatta dall’assessore Spinelli sul rafforzamento dei centri per l’impiego.
Mancano anche risorse per dare risposte alle famiglie e agli anziani, mentre sulla sanità si cerca di imporre un disegno vecchio che non fa alcun passo avanti in termini di domiciliarità delle cure, medicina territoriale e prevenzione, né c’è un piano per il rafforzamento degli organici.
Proprio dalla sanità partono le richieste delle organizzazioni sindacali. Cgil Cisl Uil chiedono di consolidare la sanità trentina puntando sulla prevenzione, sull'assistenza di prossimità e sulla medicina territoriale e non solo sugli ospedali. Sul fronte del welfare territoriale Cgil Cisl Uil reclamano massima attenzione per l’occupazione femminile con misure che da un lato incentivino l’assunzione delle donne, dall’altra le sostengano a rimanere sul mercato del lavoro.
Per quanto riguarda gli investimenti, servono strumenti per incentivare quelli delle imprese che vogliano puntare su innovazione e qualità del lavoro, superando la logica dei contributi a pioggia. Sul fronte delle opere pubbliche basta con la logica del consenso, è ora di puntare su tutela del territorio, risparmio energetico, infrastrutture digitali, opere che creino crescita economica e sostenibilità in particolare nel turismo e nell'agricoltura, assi portanti del Pil trentino.
Troppo tempo si è perso anche sulla riforma dell’assetto istituzionale. E’ ora di ridefinire il ruolo di comuni e comunità grazie a nuove fusioni degli enti locali e garantire migliori servizi a famiglie e imprese sul territorio.
Serve infine una politica a sostegno dei redditi da lavoro, con misure che incentivino la contrattazione nei settori privati e pubblici e un fisco che premi i redditi più bassi.
Poco si è investito anche sulle famiglie. E’ ora di rafforzare il welfare a partire dalle politiche per famiglie, casa e anziani senza delegare alle assicurazioni private la non autosufficienza.
“Come in passato anche per questa legge finanziaria il sindacato confederale ha avanzato delle proposte di merito. Non certo le 150 pagine citate dall’assessore Achille Spinelli. Riteniamo che da queste si possa partire per aprire un confronto costruttivo con la Giunta provinciale, se veramente questa è intenzionata a cambiare passo. Ed è un segnale positivo il fatto che la Giunta abbia deciso di ascoltare le nostre richieste in un incontro che si terrà la settimana prossima. Crediamo che il testo presentato in Consiglio provinciale sia migliorabile. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e ci auguriamo che la Giunta anche nei fatti si renda disponibile a creare una cabina di regia con le parti sociali, le imprese, il mondo della ricerca, del sociale per avviare le riforme che rilancino veramente il nostro Trentino oltre l’emergenza”, dichiarano i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che intravedono una possibile apertura al dialogo la convocazione arrivata questa mattina per un incontro con la Giunta provinciale, dopo le molteplici richieste avanzate in queste settimane dalle tre confederazioni.
Ufficio stampa Cgil del Trentino
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