La nuova ondata di Covid 19 ci obbliga a considerare nuove azioni, fondamentali per poter continuare ad affrontare la scuola in presenza, prima fra tutte la possibilità di evitare contagi attraverso la prevenzione. Come avviene in altri settori, sarebbe opportuno quindi prevedere degli screening a cadenza periodica - ogni 2 o 3 settimane - attraverso test rapidi per evitare l'innesco di focolai intercettando così gli asintomatici che inconsapevolmente sono responsabili, purtroppo, della diffusione del virus e del contagio.
Per quanto sopra espresso si interroga la l’assessora competente per sapere se intenda valutare l'attivazione di screening periodici a cadenza bisettimanale per l'effettuazione di tamponi rapidi anche attraverso i medici di medicina generale per tutto il personale docente e non docente delle scuole di ogni ordine e grado.
Questo il testo dell'interrogazione a risposta immediata appena esposta in Consiglio dal cons. Pietro De Godenz.
"La mia question time" ha spiegato De Godenz "è stata ripresa da una mozione che avevo deciso di presentare alcuni giorni fa (e in seguito ripresa anche da una risoluzione, successiva, della collega Ferrari) e ha lo scopo di accelerare i tempi per far sì che tutti coloro i quali lavorano presso le scuole del trentino, docenti e non docenti, abbiano la possibilità di effettuare controlli periodici in modo da limitare il più possibile la diffusione del Coronavirus, tornato purtroppo a colpire con forza in questa nuova ondata".
Rispondendo al consigliere, l'assessore Bisesti ha comunicato " si tratta di un tema trattato anche nell'ultimo consiglio e, in seguito a confronto con l'APSS, non sono previsti screening continuativi e periodici al personale docente e non docente anche perché tale scelta non è indicata in nessuna indicazione del Ministero della sanità e in nessun protocollo o negli accordi sindacali; Gli adolescenti fino ai 14 anni, inoltre, non rappresentano popolazione particolarmente suscettibile al virus come dimostrano le percentuali di contagio. Tuttavia il dipartimento ha già attivato nella centrale Covid trentina un nucleo apposito che si occupa specificamente della questione scuola con attivazione di screening specifico qualora emergessero necessità dal punto di vista epidemiologico."
Nella sua replica Pietro De Godenz ha ribadito di "aver richiesto, sia con questa question che con la mia precedente mozione, l'impegno del Consiglio della Provincia autonoma di Trento a prevedere l'attivazione di screening periodici a cadenza regolare - 2 o 3 settimane - per l'effettuazione di tamponi rapidi poiché ritengo davvero essenziale fornire quanta più tutela possibile a chi quotidianamente si prende cura delle studentesse e degli studenti di tutte le scuole provinciali. Dobbiamo dare tranquillità al sistema scuola, ai docenti e ai collaboratori scolastici, ai genitori, ai ragazzi, anche se non vi sono obblighi in protocolli o impegni legislativi in tal senso. La scuola in presenza, come confermano anche numerose testimonianze e appelli, è un elemento davvero prezioso per la corretta educazione e crescita dei giovani e dobbiamo fare quanto nelle nostre possibilità per continuare a garantirla, seppur, ovviamente, nel pieno rispetto delle normative e delle leggi. Nessuno ha la sfera di cristallo su come si evolverà la nuova curva dei contagi, ma la speranza e l'impegno vero devono essere quelli per fare in modo che essi calino mentre, professori, studenti e tutti coloro i quali a vario titolo lavorano presso i plessi scolastici, devono essere messi in condizione di recarsi a scuola e al lavoro nel modo più sereno possibile. Tante persone mi hanno telefonato perché hanno saputo del docente risultato positivo in modi approssimativi e che non trasmettono sicurezza e tutela. Per questo, credo varrebbe davvero la pena fare uno sforzo, a prescindere, ripeto, da regolamenti, accordi e protocolli a tutela di studenti e famiglie." ha concluso
Ufficio stampa UPT
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